Titolo: Animot. L’altra filosofia – n.10/2020 – L’arte per l’altro, ancora
Autore
: a cura di Gabi Scardi
Genere: Saggistica, natura, ambiente, rivista
Isbn:
978-88-97561-95-8
Uscita: settembre 2020

Descrizione

Il decimo numero di Animot vede protagonisti gli artisti e il loro modo talvolta diretto, talaltra obliquo, ma efficace, di confrontarsi con l’animalità. Le loro opere enucleano punti di vista poco frequentati e possono essere lette come implicite proposte che investono gli ambiti della coesistenza e della cooperazione, dell’abitare, di un possibile tipo di relazione più equilibrata ed empatica con il contesto ambientale e antropico. Sono preziose perché possono contribuire a evitare il rischio della rimozione, a tenere alta la soglia di attenzione, a intraprendere una riflessione che è anche confronto stringente con noi stessi. Il volume comprende testi critici, scritti autoriali e interviste.

INDICE:

Editoriale

Introduzione di Gabi Scardi

Coffee in the morning for a very large flock of fruit bats di Jimmie Durham

L’animale postumano. Cosa c’è dietro la proliferazione degli animali nell’arte contemporanea? di Ana Teixeira Pinto

Thinking animals. Claudia Losi intervistata da Pietro Gaglianò

Una conversazione con Nina Katchadourian attraverso l’aperto di Agamben. Nina Katchadourian intervistata da Francesca Brusa

Cani di quartiere di Sonia Arienta

Animal Studies e arte: elefanti nella stanza di Giovanni Aloi

Disegni di Atelier dell’Errore (laboratorio di arti visive, Reggio Emilia)

Gabi Scardi è storica dell’arte e curatrice di arte contemporanea. È presidente di NAHR, Nature Art & Habitat Residency, Val Taleggio, Bergamo. Ha lavorato con diverse istituzioni e musei in Italia e all’estero, tra cui: Pac, Milano; Museo del Novecento, Milano; Pirelli Hangar Bicocca, Milano; MAXXI, Roma; Biennale di Venezia; Royal Academy, Londra; Louisiana Museum, Copenhagen. Tra gli esiti principali della sua ricerca sul tema del rapporto tra animale umano e non-umano nell’arte si ricorda il Padiglione Greco della Biennale di Venezia del 2015, con il progetto Why Look at Animals? Agrimiká dell’artista Maria Papadimitriou.