Titolo: La ragazza che levita
Autore
: Barbara Comyns
Traduzione: Cristina Pascotto
Genere: Narrativa
Pagine: 156
Prezzo: 16 €
Isbn versione cartacea: 978-8897561842
Isbn versione ebook: 978-88-32107-30-2

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Dall’autrice di “Chi è partito e chi è rimasto”, una fiaba nera su una ragazza e il suo straordinario potere segreto.

Cresciuta nel sud di una Londra d’età edoardiana, Alice Rowlands desidera romanticismo e avventura, e la liberazione da una vita triste, restrittiva e solitaria. Suo padre, un sinistro veterinario, è brutale e sprezzante; la sua nuova ragazza sfacciata e lasciva; i pochi amici bizzarri e sfuggenti. Alice cerca rifugio nei ricordi di una madre perduta e nelle fantasie di un indistinto desiderio d’amore, e nella fioritura di ciò che lei percepisce come un potere occulto da nascondere a tutti i costi. Una serie di inesplicabili eventi la porterà a un epilogo di terribile trionfo, durante il quale sarà chiamata a svelare suo malgrado il suo eccezionale potere segreto. “La ragazza che levita” combina magistralmente un realismo scioccante a un tocco visionario, in un piccolo gioiello erede della letteratura gotica.

Barbara Comyns è stata un’artista e scrittrice inglese. Nata nel 1907 a Warwickshire, a seguito di un infelice matrimonio giovanile sposa Richard Strettell Comyns Carr e la coppia decide di stabilirsi a Londra, dove la Comyns intraprende i prima passi come scrittrice. Negli anni ’50 si trasferisce con il marito in Spagna, dove soggiornerà per diciotto anni. È autrice di undici romanzi.

«Barbara Comyns lascia i lettori de La Ragazza che Levita annichiliti, persi in una visione aerea e gotica, assai vicina a Edgar Allan Poe (La caduta della casa degli Usher) e Shirley Jackson (L’Incubo di Hill House)».
Artslife – Salvatore Piombino

«Una signora inglese crudele come Stephen King».
Il Venerdì di Repubblica

«Barbara Comyns è una precorritrice di Angela Carter».
Ansa.it

«Il mondo di Barbara Comyns è strano e meraviglioso. La si potrebbe addirittura definire un genio dimenticato».
The Guardian

«Straziante e ossessionante, come un incrocio inaspettato tra Flannery O’Connor e Stephen King».
The New York Times Book Review

«Lo strano e l’insolito della signora Comyns e quell’occhio innocente che osserva con semplicità infantile l’avvenimento più fantastico o inquietante; questi non sono mai stati, credo, più espressivamente dispiegati come ne “La ragazza che levita”».
Graham Greene

«Dopo l’ennesima sventura Alice si ritrova dotata di un superpotere: se il mondo non fa che deluderla, lei di notte levita, trasformandosi in un’eroina non troppo diversa dalla futura Carrie di Stephen King».
Venerdì di Repubblica

«Simbolico, allegorico, affascinante, travolgente, elegante, raffinato, profondissimo, ricco di livelli di lettura e chiavi d’interpretazione, congegnato in modo magistrale, è un mirabile affresco della natura dell’umanità e dei desideri».
Convenzionali

«Costantemente circondata da uomini che vogliono, se pur in modi diversi, acquisire controllo sulla sua vita, Alice riesce ad essere sé stessa solo in una bolla di bizzarro realismo magico british, in cui i contorni degli oggetti quotidiani si fanno immaginifici e il distacco dal mondo è fisicamente possibile tramite inspiegabili episodi di levitazione, che si fanno via via più importanti nella storia della ragazza».
Rifugio dell’Ircocervo

«La miniatura di una dark novel, poco più di 100 pagine in cui questa autrice, che io “sperimento” per la prima volta, racconta la solitudine, la sconfitta, la vita senza il minimo barlume d’amore […] Non credo di dover aggiungere altro se non Leggete».
Linkiesta

«Sia ode a barbara comyns (e all’editore che la pubblica): donna, bella, indipendente, scrittrice di romanzi gotici che piacevano a Graham Greene e anticipano Stephen King».
Pangea

Riguardo “Chi è partito e chi è rimasto”

«Le oscure immagini della Comyns, quasi da incubo, fanno di questo romanzo una lettura indimenticabile».
Publishers Weekly

«Come accade in Kleist e Kafka, la navigazione sul terreno sospeso tra il mistero e il linguaggio comune è più facile da esperire che descrivere».
The Quarterly Conversation

«La cupa pastorale della Comyns è un piccolo capolavoro rimasto finora nell’oscurità, capace di inaugurare sentieri tuttora inesplorati dagli altri scrittori».
Brian Evenson

«Un piccolo capolavoro dark e surreale scritto negli anni Cinquanta da un’autrice ancora da scoprire. Da leggere mentre aspetti il traghetto, con i piedi nell’acqua»
Cosmopolitan Italia

«Inedita in Italia, arriva la fiaba nera “Chi è partito e chi è rimasto” (Safarà Editore) dell’autrice e scrittrice inglese di inizio ‘900 Barbara Comyns, definita una precorritrice di Angela Carter».
Ansa.it

«Uno dei gioielli di Barbara Comyns, artista e scrittrice inglese scomparsa il 14 luglio di ventisei anni fa. Della Comyns, autrice forse sottovalutata e poco conosciuta in Italia, contiamo ben undici romanzi, e considerate che il suo esordio vide la luce quando lei aveva già quarant’anni».
Il Foglio 

«Un romanzo che viene definito un piccolo capolavoro. E lo è. Lo è davvero. Appena 135 pagine che mi hanno tenuta in pugno finché non sono arrivata alla fine. Una scrittura di raro fascino, una grandissima capacità di costruire scene che da bucoliche iniziano pian piano a tingersi di nero, un crescendo di avvenimenti funesti che mettono il lettore nella posizione di non sapere come andrà a finire e cosa aspettarsi. Una galleria di personaggi eccentrici che l’autrice crea con penna sapiente, facendoli muovere sulla scena e mostrandoli con vivida lucidità in ogni loro aspetto».
Il mestiere di leggere

«Warwickshire, estate di fine Ottocento […] un luogo arroccato in sé stesso, emotivamente autarchico, riparato nei propri malanni come dentro a una bolla […] Un romanzo d’altri tempi, scritto intorno alla metà del secolo scorso e che si riscopre attualissimo».
Mangialibri