La Mano che Pensa

La collana “La Mano che Pensa” nasce dalla volontà di esplorare un territorio della conoscenza in cui l’architettura e il design possano confrontarsi con il vasto orizzonte aperto dalle neuroscienze.
Il progetto editoriale prevede la pubblicazione di saggi e scritti di autori provenienti da diversi ambiti disciplinari – architetti, scienziati, filosofi, artigiani e artisti – al fine di comporre un mosaico in divenire in cui il lettore possa trovare stimoli e momenti di riflessione sul tema della complessità della percezione e dei cinque sensi.
Proprio nell’epoca della più grande espansione dei confini del virtuale nasce infatti una nuova attenzione verso il mondo sensibile, creata dal bisogno fisico di essere presenti, di essere parte di un flusso di atomi e non solo di una sequenza di bit, in un reciproco riconoscimento fra sé stessi e il luogo in cui si abita.
Un luogo che è ora chiamato ad accogliere e comprendere, in cui abitante e spazio abitato si vogliono definire vicendevolmente; un luogo che protegge e rende liberi nel medesimo istante. Ci troviamo dinanzi alla possibilità di una nuova estetica, i cui elementi sono atmosfere sapientemente calibrate, geometrie dell’anima, percezioni sensoriali ben temperate, unite al fine di costruire un rapporto più sano e maturo con l’Ambiente; il tutto nella ricerca di nuove forme di rispetto per i materiali e per il lavoro manuale e artigiano. Il lavoro di Mani che pensano: Thinking hand, per l’appunto.
Il saggio del celebre architetto e filosofo finlandese Juhani Pallasmaa intitolato “La mano che pensa” inaugura e dona il suo nome alla collana di architettura omonima dedicata ai cinque sensi, alle esigenze abitative primordiali e alla bellezza più pura e profonda del fare architettonico.

Collana a cura di Stefano Tessadori e Matteo Zambelli.