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    Titolo: Lanark - Una vita in quattro libri Autore: Alasdair Gray Traduzione: Enrico Terrinoni Genere: Narrativa Volumi: 4 Isbn: 978-88-97561-77-4 Uscita: dicembre 2017 Con prefazione di Jeff VanderMeer

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    Questi libri sono disponibili unicamente in formato obliquo.

     

     

     

    Dalla prefazione di Jeff VanderMeer «Nella terribile devastazione dello scenario di Unthank che ci offre Alasdair Gray, bocche giganti calano dal cielo per divorare il protagonista, Lanark, e un vento freddo si alza “insieme all’odore salato di alghe putrescenti, e poi uno caldo di carne arrostita”. Lanark ne viene inghiottito, e lo stesso accade al lettore».

    Descrizione Lanark – Una vita in quattro libri racconta i destini di due città che corteggiano il dissolvimento, Unthank e Glasgow, mentre fluttuano incerte sul limitare del passato e del futuro. Lungo le loro strade tortuose verranno dipanati gli intricati fili che uniscono le vite di Lanark e di Duncan Thaw i quali, nell’attraversare un vasto e labirintico universo simbolico, ci conducono nei sentieri battuti dell’uomo contemporaneo, tanto pericolosi quanto seducenti, tanto impensabili quanto reali. Pubblicato per la prima volta in lingua inglese nel 1981, Lanark ha immediatamente collocato Gray nell’empireo dei più importanti autori britannici ed è stato comparato, tra gli altri, a Dante, Blake, Joyce, Orwell, Kafka, Huxley e Lewis Carroll.

    Alasdair Gray (Glasgow, 28 dicembre 1934) è un eclettico scrittore, artista, poeta e drammaturgo scozzese. Personalità poliedrica del panorama artistico europeo, nelle sue opere fonde elementi provenienti dai più diversi generi letterari, in cui il realismo si unisce all’elemento fantastico, la satira sociale al dramma, e lo humour è sempre al servizio della verità della narrazione. L’opera più nota è il suo primo romanzo Lanark – Una vita in quattro libri. Scritto in un periodo di quasi trent’anni e oramai considerato un classico della letteratura, è stato definito dal New York Times Book Review «La Divina Commedia del cripto-calvinismo anglosassone». Il suo romanzo Poveracci! ha vinto il Whitbread Novel Award e il Guardian Fiction Prize.

    Enrico Terrinoni è professore associato di letteratura inglese all’Università per Stranieri di Perugia. Ha tenuto lezioni e conferenze in più di 20 università italiane ed europee. Si occupa di letterature di lingua inglese, e di teoria e pratica della traduzione. Collabora con Il Manifesto; suoi contributi sono usciti anche sul Corriere della Sera e Il Sole 24 ore. Ha pubblicato diversi libri, saggi e recensioni, oltre a numerose traduzioni dall’inglese di contemporanei e classici (Francis Bacon, Nathaniel Hawthorne). In particolare ha lavorato su James Joyce e l’Ulisse, opera della quale ha realizzato una nuova e premiata traduzione per Newton Compton. Sta lavorando a una nuova edizione annotata di Spoon River Anthology di Masters e alla traduzione italiana di Finnegans Wake.

    «Uno dei pilastri della narrativa del XX secolo» The Guardian

    «Non c’è riassunto che possa fare giustizia a quello che Gray è riuscito a fare in Lanark». BBC UK

    «Alasdair Gray è una specie rara nella letteratura anglosassone, un autentico sperimentalista, che ha trasgredito a ogni normale tradizione della prosa, in un delirio conturbante». David Lodge

    «Uno dei romanzi più innovativi e trasgressivi della letteratura scozzese contemporanea». Il Sole 24 Ore

    «Finalmente approda in Italia Lanark, una vita in quattro libri, per Safarà Editore, in un’edizione elegante e originale». Il Manifesto

    «Lanark diverrà, per un istante o per tutta la vita, il libro di cui i lettori non potranno fare a meno». The New York Times

    «Il mio consiglio è di non perdere l’occasione e sostenere questa storica iniziativa culturale, un tassello per la fondazione di un’identità europea in divenire e un’esperienza letteraria indimenticabile». Ultimavoce.it

    «Possibile che di un libro così importante non si avesse notizia e non fosse mai stato tradotto? Ora che è giunto in libreria l'ultimo volume [...] possiamo dirlo: sì, era possibile. Lanark [...] è un capolavoro». Vanni Santoni, La Lettura del Corriere della Sera

    «Senza dubbio Lanark è uno dei romanzi più innovativi e trasgressivi della letteratura contemporanea ma anche tra i più leggibili: un'autentica scoperta per il lettore che divora e viene divorato dalle visioni di Gray, tanto apocalittiche quanto politiche. Di certo Lanark non è ancora conosciuto come meriterebbe. Il genio visionario di Gray è identico se non più potente di quello di Philip K. Dick. [...] Non aspettiamo che muoia, come Dick, per rendergli l'omaggio che merita: leggerlo». Gian Paolo Serino, Il Giornale

    «Di fatto, Lanark riesce a catapultarci in uno strano universo, risucchiando tutta la nostra voglia d’energia vitale fino alla fine, a cominciare dai libri di Duncan Thaw in cui la ricostruzione sia della Glasgow del tempo sia delle emozioni personali è del tutto lineare». Alias, Il Manifesto, Marco Fazzini

    Il Manifesto; Gli angoli bui del mondo di Andrea Comincini, 14/04/2016 Il Sole 24 Ore; L'Ulisse in versione scozzese di Renzo S. Crivelli, 1/05/2016 Ultimavoce.it; Il capolavoro che non hai mai sentito nominare di Alessandro Benassi, 28/08/2016 Scenaillustrata.com; Alla ricerca della vita dentro la vita di Andrea Comincini, 1/10/2016 La Lettura del Corriere della Sera, Lanark, padre di tante distopie di Vanni Santoni 27/8/2017 Il Giornale, Nella Glasgow di Alasdair Gray il fantasy diventa critica sociale di Gian Paolo Serino, 23/9/2017 Il Tascabile: Perché leggere Lanark Alias, Il Manifesto, Marco Fazzini, 12/11/2017

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    Lanark Vol.1 – Alasdair Gray

     14,90  14,16

    Titolo: Lanark - Una vita in quattro libri Autore: Alasdair Gray Traduzione: Enrico Terrinoni Genere: Narrativa Pagine: 188 Prezzo: 14,90 € Isbn: 9788897561446 Uscita: dicembre 2015 Volume primo Con prefazione di Jeff VanderMeer

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    Dalla prefazione di Jeff VanderMeer «Nella terribile devastazione dello scenario di Unthank che ci offre Alasdair Gray, bocche giganti calano dal cielo per divorare il protagonista, Lanark, e un vento freddo si alza “insieme all’odore salato di alghe putrescenti, e poi uno caldo di carne arrostita”. Lanark ne viene inghiottito, e lo stesso accade al lettore».

    Descrizione Lanark – Una vita in quattro libri racconta i destini di due città che corteggiano il dissolvimento, Unthank e Glasgow, mentre fluttuano incerte sul limitare del passato e del futuro. Lungo le loro strade tortuose verranno dipanati gli intricati fili che uniscono le vite di Lanark e di Duncan Thaw i quali, nell’attraversare un vasto e labirintico universo simbolico, ci conducono nei sentieri battuti dell’uomo contemporaneo, tanto pericolosi quanto seducenti, tanto impensabili quanto reali. Pubblicato per la prima volta in lingua inglese nel 1981, Lanark ha immediatamente collocato Gray nell’empireo dei più importanti autori britannici ed è stato comparato, tra gli altri, a Dante, Blake, Joyce, Orwell, Kafka, Huxley e Lewis Carroll.

    Alasdair Gray (Glasgow, 28 dicembre 1934) è un eclettico scrittore, artista, poeta e drammaturgo scozzese. Personalità poliedrica del panorama artistico europeo, nelle sue opere fonde elementi provenienti dai più diversi generi letterari, in cui il realismo si unisce all’elemento fantastico, la satira sociale al dramma, e lo humour è sempre al servizio della verità della narrazione. L’opera più nota è il suo primo romanzo Lanark – Una vita in quattro libri. Scritto in un periodo di quasi trent’anni e oramai considerato un classico della letteratura, è stato definito dal New York Times Book Review «La Divina Commedia del cripto-calvinismo anglosassone». Il suo romanzo Poveracci! ha vinto il Whitbread Novel Award e il Guardian Fiction Prize.

    Enrico Terrinoni è professore associato di letteratura inglese all’Università per Stranieri di Perugia. Ha tenuto lezioni e conferenze in più di 20 università italiane ed europee. Si occupa di letterature di lingua inglese, e di teoria e pratica della traduzione. Collabora con Il Manifesto; suoi contributi sono usciti anche sul Corriere della Sera e Il Sole 24 ore. Ha pubblicato diversi libri, saggi e recensioni, oltre a numerose traduzioni dall’inglese di contemporanei e classici (Francis Bacon, Nathaniel Hawthorne). In particolare ha lavorato su James Joyce e l’Ulisse, opera della quale ha realizzato una nuova e premiata traduzione per Newton Compton. Sta lavorando a una nuova edizione annotata di Spoon River Anthology di Masters e alla traduzione italiana di Finnegans Wake.

    «Uno dei pilastri della narrativa del XX secolo» The Guardian

    «Non c’è riassunto che possa fare giustizia a quello che Gray è riuscito a fare in Lanark». BBC UK

    «Alasdair Gray è una specie rara nella letteratura anglosassone, un autentico sperimentalista, che ha trasgredito a ogni normale tradizione della prosa, in un delirio conturbante». David Lodge

    «Uno dei romanzi più innovativi e trasgressivi della letteratura scozzese contemporanea». Il Sole 24 Ore

    «Finalmente approda in Italia Lanark, una vita in quattro libri, per Safarà Editore, in un’edizione elegante e originale». Il Manifesto

    «Lanark diverrà, per un istante o per tutta la vita, il libro di cui i lettori non potranno fare a meno». The New York Times

    «Il mio consiglio è di non perdere l’occasione e sostenere questa storica iniziativa culturale, un tassello per la fondazione di un’identità europea in divenire e un’esperienza letteraria indimenticabile». Ultimavoce.it

    «Possibile che di un libro così importante non si avesse notizia e non fosse mai stato tradotto? Ora che è giunto in libreria l'ultimo volume [...] possiamo dirlo: sì, era possibile. Lanark [...] è un capolavoro». Vanni Santoni, La Lettura del Corriere della Sera

    «Senza dubbio Lanark è uno dei romanzi più innovativi e trasgressivi della letteratura contemporanea ma anche tra i più leggibili: un'autentica scoperta per il lettore che divora e viene divorato dalle visioni di Gray, tanto apocalittiche quanto politiche. Di certo Lanark non è ancora conosciuto come meriterebbe. Il genio visionario di Gray è identico se non più potente di quello di Philip K. Dick. [...] Non aspettiamo che muoia, come Dick, per rendergli l'omaggio che merita: leggerlo». Gian Paolo Serino, Il Giornale

    «Di fatto, Lanark riesce a catapultarci in uno strano universo, risucchiando tutta la nostra voglia d’energia vitale fino alla fine, a cominciare dai libri di Duncan Thaw in cui la ricostruzione sia della Glasgow del tempo sia delle emozioni personali è del tutto lineare». Alias, Il Manifesto, Marco Fazzini

    Il Manifesto; Gli angoli bui del mondo di Andrea Comincini, 14/04/2016 Il Sole 24 Ore; L'Ulisse in versione scozzese di Renzo S. Crivelli, 1/05/2016 Ultimavoce.it; Il capolavoro che non hai mai sentito nominare di Alessandro Benassi, 28/08/2016 Scenaillustrata.com; Alla ricerca della vita dentro la vita di Andrea Comincini, 1/10/2016 La Lettura del Corriere della Sera, Lanark, padre di tante distopie di Vanni Santoni 27/8/2017 Il Giornale, Nella Glasgow di Alasdair Gray il fantasy diventa critica sociale di Gian Paolo Serino, 23/9/2017 Il Tascabile: Perché leggere Lanark Alias, Il Manifesto, Marco Fazzini, 12/11/2017

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    Titolo: Le pianure Autore: Gerald Murnane Traduzione: Roberto Serrai Genere: Narrativa Pagine: 128 Prezzo: 18 € Isbn versione cartacea: 978-88-32107-34-0 Isbn versione ebook: 978-88-32107-23-4

    Acquista l'e-book su: Bookrepublic; Amazon; Ibs

    «Questo barista di una polverosa città australiana potrebbe essere il prossimo premio Nobel per la letteratura?». The New York Times
    Quando un giovane cineasta arriva nel remoto territorio delle pianure con l’intento di narrare la storia delle famiglie e dei proprietari terrieri che le abitano dalle origini, immediatamente il lettore si accorgerà che l’intento è ben più vasto: creare per la prima volta un’epica australiana attraverso l’esperienza delle pianure, un luogo sia fisico che mentale, eretto a simbolo di una nazione stessa. Mentre il romanzo si dipana diventa, nelle parole di Murray Bail: «un miraggio del paesaggio, della memoria, dell’amore e della letteratura stessa».

    Gerald Murnane è nato a Melbourne nel 1939. È stato insegnante, editore e docente universitario. Il suo romanzo d’esordio, “Tamarisk Row” (1974), è stato seguito da altre dieci opere di narrativa, tra cui “Le pianure” e più recentemente “Border District”. Nel 1999 Murnane ha vinto il Patrick White Award e nel 2009 ha vinto il Melbourne Prize for Literature. Vive nella Victoria occidentale, e non ha mai lasciato l’Australia in tutta la sua vita. Safarà Editore pubblicherà cinque delle sue opere più importanti, tra cui anche “Border District” e “Tamarisk Row”.

    «Questo barista di una polverosa città australiana potrebbe essere il prossimo premio Nobel per la letteratura?». The New York Times «Gerald Murnane è uno dei più grandi scrittori viventi ma non ne avete mai sentito parlare». Rivista Studio «Autori come J. M. Coetzee, Teju Cole e Ben Lerner sono suoi ferventi ammiratori. […] È in pole position, tra gli australiani, per il Nobel». La Lettura del Corriere della Sera «Per Murnane, l’accesso a un altro mondo – un mondo distinto e per molti aspetti migliore del nostro – non si ottiene né dalle buone opere né dalla grazia, ma abbandonando sé stessi alla finzione». J.M. Coetzee «È il James Joyce australiano». The Spectator «Uno strano capolavoro australiano». The New Yorker «Le vere pianure sono le pieghe della mente, che contengono l’elusiva materia della memoria. Murnane, un genio, è un degno erede di Beckett». Teju Cole per The Guardian «Un romanzo raffinato, distintivo, indimenticabile». Shirley Hazzard «Gerald Murnane è senza dubbio uno dei più originali scrittori che lavorano oggi in Australia e “Le pianure” è un libro affascinante e gratificante... La scrittura è straordinariamente buona, spartana, austera, forte, spesso stranamente commovente». The Australian

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    Lanark Vol. 2 – Alasdair Gray

     16,00  15,20

    Titolo: Lanark - Una vita in quattro libri Autore: Alasdair Gray Traduzione: Enrico Terrinoni Genere: Narrativa Pagine: 165 Prezzo: 16,00 € Isbn: 9788897561354 Uscita: 25 agosto 2016 Volume secondo

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    Dalla prefazione di Jeff VanderMeer «Nella terribile devastazione dello scenario di Unthank che ci offre Alasdair Gray, bocche giganti calano dal cielo per divorare il protagonista, Lanark, e un vento freddo si alza “insieme all’odore salato di alghe putrescenti, e poi uno caldo di carne arrostita”. Lanark ne viene inghiottito, e lo stesso accade al lettore».

    Descrizione Lanark – Una vita in quattro libri racconta i destini di due città che corteggiano il dissolvimento, Unthank e Glasgow, mentre fluttuano incerte sul limitare del passato e del futuro. Lungo le loro strade tortuose verranno dipanati gli intricati fili che uniscono le vite di Lanark e di Duncan Thaw i quali, nell’attraversare un vasto e labirintico universo simbolico, ci conducono nei sentieri battuti dell’uomo contemporaneo, tanto pericolosi quanto seducenti, tanto impensabili quanto reali. Pubblicato per la prima volta in lingua inglese nel 1981, Lanark ha immediatamente collocato Gray nell’empireo dei più importanti autori britannici ed è stato comparato, tra gli altri, a Dante, Blake, Joyce, Orwell, Kafka, Huxley e Lewis Carroll.

    Alasdair Gray (Glasgow, 28 dicembre 1934) è un eclettico scrittore, artista, poeta e drammaturgo scozzese. Personalità poliedrica del panorama artistico europeo, nelle sue opere fonde elementi provenienti dai più diversi generi letterari, in cui il realismo si unisce all’elemento fantastico, la satira sociale al dramma, e lo humour è sempre al servizio della verità della narrazione. L’opera più nota è il suo primo romanzo Lanark – Una vita in quattro libri. Scritto in un periodo di quasi trent’anni e oramai considerato un classico della letteratura, è stato definito dal New York Times Book Review «La Divina Commedia del cripto-calvinismo anglosassone». Il suo romanzo Poveracci! ha vinto il Whitbread Novel Award e il Guardian Fiction Prize.

    Enrico Terrinoni è professore associato di letteratura inglese all’Università per Stranieri di Perugia. Ha tenuto lezioni e conferenze in più di 20 università italiane ed europee. Si occupa di letterature di lingua inglese, e di teoria e pratica della traduzione. Collabora con Il Manifesto; suoi contributi sono usciti anche sul Corriere della Sera e Il Sole 24 ore. Ha pubblicato diversi libri, saggi e recensioni, oltre a numerose traduzioni dall’inglese di contemporanei e classici (Francis Bacon, Nathaniel Hawthorne). In particolare ha lavorato su James Joyce e l’Ulisse, opera della quale ha realizzato una nuova e premiata traduzione per Newton Compton. Sta lavorando a una nuova edizione annotata di Spoon River Anthology di Masters e alla traduzione italiana di Finnegans Wake.

    «Uno dei pilastri della narrativa del XX secolo» The Guardian

    «Non c’è riassunto che possa fare giustizia a quello che Gray è riuscito a fare in Lanark». BBC UK

    «Alasdair Gray è una specie rara nella letteratura anglosassone, un autentico sperimentalista, che ha trasgredito a ogni normale tradizione della prosa, in un delirio conturbante». David Lodge

    «Uno dei romanzi più innovativi e trasgressivi della letteratura scozzese contemporanea». Il Sole 24 Ore

    «Finalmente approda in Italia Lanark, una vita in quattro libri, per Safarà Editore, in un’edizione elegante e originale». Il Manifesto

    «Lanark diverrà, per un istante o per tutta la vita, il libro di cui i lettori non potranno fare a meno». The New York Times

    «Il mio consiglio è di non perdere l’occasione e sostenere questa storica iniziativa culturale, un tassello per la fondazione di un’identità europea in divenire e un’esperienza letteraria indimenticabile». Ultimavoce.it

    «Possibile che di un libro così importante non si avesse notizia e non fosse mai stato tradotto? Ora che è giunto in libreria l'ultimo volume [...] possiamo dirlo: sì, era possibile. Lanark [...] è un capolavoro». Vanni Santoni, La Lettura del Corriere della Sera

    «Senza dubbio Lanark è uno dei romanzi più innovativi e trasgressivi della letteratura contemporanea ma anche tra i più leggibili: un'autentica scoperta per il lettore che divora e viene divorato dalle visioni di Gray, tanto apocalittiche quanto politiche. Di certo Lanark non è ancora conosciuto come meriterebbe. Il genio visionario di Gray è identico se non più potente di quello di Philip K. Dick. [...] Non aspettiamo che muoia, come Dick, per rendergli l'omaggio che merita: leggerlo». Gian Paolo Serino, Il Giornale

    «Di fatto, Lanark riesce a catapultarci in uno strano universo, risucchiando tutta la nostra voglia d’energia vitale fino alla fine, a cominciare dai libri di Duncan Thaw in cui la ricostruzione sia della Glasgow del tempo sia delle emozioni personali è del tutto lineare». Alias, Il Manifesto, Marco Fazzini

    Il Manifesto; Gli angoli bui del mondo di Andrea Comincini, 14/04/2016 Il Sole 24 Ore; L'Ulisse in versione scozzese di Renzo S. Crivelli, 1/05/2016 Ultimavoce.it; Il capolavoro che non hai mai sentito nominare di Alessandro Benassi, 28/08/2016 Scenaillustrata.com; Alla ricerca della vita dentro la vita di Andrea Comincini, 1/10/2016 La Lettura del Corriere della Sera, Lanark, padre di tante distopie di Vanni Santoni 27/8/2017 Il Giornale, Nella Glasgow di Alasdair Gray il fantasy diventa critica sociale di Gian Paolo Serino, 23/9/2017 Il Tascabile: Perché leggere Lanark Alias, Il Manifesto, Marco Fazzini, 12/11/2017

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    TitoloVorrh. La foresta senza fine Autore: Brian Catling TraduzioneMassimo Gardella Genere: Narrativa, Fantasy Pagine: 468 Prezzo: 25,00 € Isbn versione cartacea978-88-32107-24-1

    Acquista l'e-book su: Bookrepublic; Amazon; Ibs

    L’opera che inaugura l’acclamata trilogia definita da Alan Moore «il primo capolavoro fantasy di questo secolo». «Un’opera che stabilisce un punto di riferimento non solo per la scrittura immaginativa, ma per l’immaginazione umana in sé... Leggi questo libro, e meravigliati». Alan Moore «Sono contento di avere questo libro come compagno nella mia avventura oscura». Tom Waits
    Ai margini della città di Essenwald, nel cuore dell’Africa colonizzata, si trova il Vorrh, una foresta viva e senziente, forse infinita. Molteplice è la natura dei suoi abitanti e di coloro che cercano di sfidare le sue leggi: il Vorrh piega infatti il tempo e cancella la memoria, e la leggenda vuole che il Giardino dell’Eden esista ancora nelle sue lussureggianti profondità. È un luogo in cui echeggiano ancora i passi del Primo Popolo e in cui la volontà di una potente sciamana guida la mano dell’arciere che è chiamato ad attraversare il suo mistero; tuttavia, in molti temono le conseguenze della sua missione e un tiratore nativo è stato assoldato per fermarlo. Saranno innumerevoli i protagonisti coinvolti nella caccia, tra cui ciclopi cresciuti da robot, angeli e demoni, nonché i doppelgänger di Raymond Roussel ed Eadweard Muybridge. Mentre realtà e finzione si fondono e il cacciatore diviene la preda, le fragili esistenze di tutti saranno in pericolo sotto le malie stordenti della foresta dove, come descrive Alan Moore, «aleggia la sensazione che tali eventi inconcepibili possano davvero essere accaduti o che, da qualche parte sotto la scorza dell’esistenza, continuino ad accadere in perpetuo».

    Brian Catling è nato a Londra nel 1948. Poeta, scultore, pittore e artista performativo, realizza installazioni e dipinge ritratti di ciclopi immaginari. Tra le sue opere più famose si annovera il celebre memoriale per la Torre di Londra. Catling ha tenuto mostre personali in prestigiose gallerie europee ed è membro del Linacre College, professore emerito presso la Ruskin School of Art dell’Università di Oxford, nonché Accademico Reale della Royal Academy of Arts. È autore dell’acclamata trilogia The Vorrh.
    Massimo Gardella (Milano, 1973) è scrittore e traduttore di oltre sessanta opere, tra cui il monumentale "Jerusalem" di Alan Moore (Rizzoli Lizard, 2017). Tra le sue opere "Il male quotidiano" (Guanda, 2012) e "Chi muore prima" (Guanda, 2013) entrambi finalisti al Premio Scerbanenco. Ha inoltre pubblicato articoli e racconti per quotidiani e riviste tra cui “Il Fatto Quotidiano”, “Il Corriere della Sera”, “La Stampa” e “Doppiozero”.  

    «La lingua inglese ha dato vita a grandi opere di illimitata visione e immaginazione, e Vorrh è fra queste. È fantasia? Non mi importa affatto. È un’esplorazione molto sofisticata e sottile del decadente, del primitivo e del mitico. Si dice che molti libri siano come nient’altro e non lo sono, ma quest’opera lo è davvero». Philip Pullman, autore de La bussola d’oro «La scrittura di Brian Catling è così straordinaria da far male e mi fa capire quanto povera sia la mia immaginazione». Terry Gilliam «Il romanzo di Catling si legge come un classico ormai perduto della letteratura decadente o simbolista, con quello stesso senso di atemporalità. È strano, incredibilmente fantasioso, non ha paura di trasgredire e di perdersi, ed è diverso da qualsiasi cosa abbia mai letto».  Jeff VanderMeer «Sebbene i confronti con Michael Moorcock e Mervyn Peake saranno inevitabili, Vorrh offre qualcosa di più... Mi ha ricordato Odilon Redon: un’alchimia di flora luminosa, mostruosa e lussureggiante, e di umorismo nero». Times Literary Supplement «Ho adorato Vorrh di Brian Catling. Il romanzo è simile a una tempesta tropicale che esplode di arte e storia, sesso e natura. Un’epica fantasy visionaria che è incredibilmente divertente da leggere. Selvaggiamente diversa da tutto». Max Porter, The Guardian    

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    Titolo: 1982 Janine Autore: Alasdair Gray Traduzione: Enrico Terrinoni Genere: Narrativa Pagine: 368 Prezzo: 21 € Isbn: 978-88-32107-25-8 Copertina: Alasdair Gray

    1982 Janine si svolge nel corso di una sola notte nella modesta camera d’albergo di una qualche cittadina scozzese, e interamente nella mente del protagonista Jock McLeish: è il 1982 e questo supervisore alla sicurezza divorziato, insonne e alcolizzato valuta se proseguire o meno il suo cammino terreno, cercando al contempo di inabissarsi nelle sue più familiari e sfrenate fantasie erotiche, di cui Janine è la regina incontrastata. Le fantasie subiscono tuttavia interruzioni costanti dall’alta marea dei ricordi che minaccia di riportarlo alla realtà, e da intromissioni divine che lo conducono a epifanie di struggente delicatezza e a vertici di inarrivabile umorismo, in un’opera che eccede qualsiasi genere letterario.

    Alasdair Gray (1934-2019) è stato un eclettico scrittore, poeta e drammaturgo, e uno dei più grandi artisti scozzesi contemporanei. L’opera più nota è il suo primo romanzo Lanark. Una vita in quattro libri: scritto in un periodo di quasi trent’anni e oramai considerato un classico della letteratura, è stato definito dal Guardian «uno dei pilastri della narrativa del XX se- colo». Oltre a 1982 Janine e Lanark Safarà Editore ha pubblicato la raccolta di racconti Con un piede nella fossa, mentre sono in corso di pubblicazione A History Maker e Unlikely Stories, Mostly.

    Enrico Terrinoni è professore associato di letteratura inglese all’Università per Stranieri di Perugia. Ha tenuto lezioni e conferenze in più di 20 università italiane ed europee. Si occupa di letterature di lingua inglese, e di teoria e pratica della traduzione. Collabora con Il Manifesto; suoi contributi sono usciti anche sul Corriere della Sera e Il Sole 24 ore. Ha pubblicato diversi libri, saggi e recensioni, oltre a numerose traduzioni dall’inglese di contemporanei e classici (Francis Bacon, Nathaniel Hawthorne). In particolare ha lavorato su James Joyce e l’Ulisse, opera della quale ha realizzato una nuova e premiata traduzione per Newton Compton. Sta lavorando a una nuova edizione annotata di Spoon River Anthology di Masters e a una nuova traduzione italiana di Finnegans Wake.

    «Gray è il primo grande romanziere scozzese dopo Sir Walter Scott». Anthony Burgess «I libri di Gray hanno trasformato le possibilità del romanzo e 1982 Janine è uno dei suoi romanzi più potenti, un perfezionamento della sua combinazione di anarchia, gentilezza e lirismo; la sua comprensione filosofica dell’epico quotidiano e il suo perfetto esistenzialismo rimodellano la forma classica del romanzo». Ali Smith «Lanark è ampiamente e giustamente considerato il capolavoro di Gray, ma io adoro questo romanzo e il suo protagonista: il masturbatore, alcolizzato, conservatore Jock. [...] È uno dei miei dieci libri preferiti». Irvine Welsh «1982 Janine mi ha ridato lo slancio per continuare a scrivere». Jonathan Coe «Forse il miglior artista-scrittore della sua generazione... Tumultuoso, inventivo, straziante... Un’opera che fa la storia». Will Self «L’influenza di James Joyce e Laurence Sterne è molto evidente, ma Gray non è un semplice derivato di questi maestri. È uno scrittore completamente indipendente». David Lodge

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    Lanark Vol. 4 – Alasdair Gray

     19,00  18,05

    Titolo: Lanark - Una vita in quattro libri Autore: Alasdair Gray Traduzione: Enrico Terrinoni Genere: Narrativa Pagine: 336 Prezzo: 19,00 € Isbn: 978-88-97561-57-6 Uscita: luglio 2017 Volume quarto

    Questo libro è disponibile unicamente in formato obliquo.

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    Dalla prefazione al primo volume di Jeff VanderMeer  «Nella terribile devastazione dello scenario di Unthank che ci offre Alasdair Gray, bocche giganti calano dal cielo per divorare il protagonista, Lanark, e un vento freddo si alza “insieme all’odore salato di alghe putrescenti, e poi uno caldo di carne arrostita”. Lanark ne viene inghiottito, e lo stesso accade al lettore».

    Descrizione Lanark – Una vita in quattro libri racconta i destini di due città che corteggiano il dissolvimento, Unthank e Glasgow, mentre fluttuano incerte sul limitare del passato e del futuro. Lungo le loro strade tortuose verranno dipanati gli intricati fili che uniscono le vite di Lanark e di Duncan Thaw i quali, nell’attraversare un vasto e labirintico universo simbolico, ci conducono nei sentieri battuti dell’uomo contemporaneo, tanto pericolosi quanto seducenti, tanto impensabili quanto reali.

    Nel quarto e conclusivo capitolo di una delle saghe più celebri del Novecento, l’eroe della storia fa ritorno ad Unthank, la città impossibile che sarà chiamato a salvare: lì perderà un amore, incontrerà il suo stesso autore, rincorrerà un legame inaspettato e sarà inviato in un mondo in sfacelo, le cui rovine inizieranno a cadere con forza sempre più devastante allo scorrere di ogni pagina.

    Alasdair Gray (Glasgow, 28 dicembre 1934) è un eclettico scrittore, artista, poeta e drammaturgo scozzese. Personalità poliedrica del panorama artistico europeo, nelle sue opere fonde elementi provenienti dai più diversi generi letterari, in cui il realismo si unisce all’elemento fantastico, la satira sociale al dramma, e lo humour è sempre al servizio della verità della narrazione. L’opera più nota è il suo primo romanzo Lanark – Una vita in quattro libri. Scritto in un periodo di quasi trent’anni e oramai considerato un classico della letteratura, è stato definito dal New York Times Book Review «La Divina Commedia del cripto-calvinismo anglosassone». Il suo romanzo Poveracci! ha vinto il Whitbread Novel Award e il Guardian Fiction Prize.

    Enrico Terrinoni è professore associato di letteratura inglese all’Università per Stranieri di Perugia. Ha tenuto lezioni e conferenze in più di 20 università italiane ed europee. Si occupa di letterature di lingua inglese, e di teoria e pratica della traduzione. Collabora con Il Manifesto; suoi contributi sono usciti anche sul Corriere della Sera e Il Sole 24 ore. Ha pubblicato diversi libri, saggi e recensioni, oltre a numerose traduzioni dall’inglese di contemporanei e classici (Francis Bacon, Nathaniel Hawthorne). In particolare ha lavorato su James Joyce e l’Ulisse, opera della quale ha realizzato una nuova e premiata traduzione per Newton Compton. Sta lavorando a una nuova edizione annotata di Spoon River Anthology di Masters e a una nuova traduzione italiana di Finnegans Wake.

    «Uno dei pilastri della narrativa del XX secolo» The Guardian

    «Non c’è riassunto che possa fare giustizia a quello che Gray è riuscito a fare in Lanark». BBC UK

    «Alasdair Gray è una specie rara nella letteratura anglosassone, un autentico sperimentalista, che ha trasgredito a ogni normale tradizione della prosa, in un delirio conturbante». David Lodge

    «Uno dei romanzi più innovativi e trasgressivi della letteratura scozzese contemporanea». Il Sole 24 Ore

    «Finalmente approda in Italia Lanark, una vita in quattro libri, per Safarà Editore, in un’edizione elegante e originale». Il Manifesto

    «Lanark diverrà, per un istante o per tutta la vita, il libro di cui i lettori non potranno fare a meno». The New York Times

    «Il mio consiglio è di non perdere l’occasione e sostenere questa storica iniziativa culturale, un tassello per la fondazione di un’identità europea in divenire e un’esperienza letteraria indimenticabile». Ultimavoce.it

    «Possibile che di un libro così importante non si avesse notizia e non fosse mai stato tradotto? Ora che è giunto in libreria l'ultimo volume [...] possiamo dirlo: sì, era possibile. Lanark [...] è un capolavoro». Vanni Santoni, La Lettura del Corriere della Sera

    «Senza dubbio Lanark è uno dei romanzi più innovativi e trasgressivi della letteratura contemporanea ma anche tra i più leggibili: un'autentica scoperta per il lettore che divora e viene divorato dalle visioni di Gray, tanto apocalittiche quanto politiche. Di certo Lanark non è ancora conosciuto come meriterebbe. Il genio visionario di Gray è identico se non più potente di quello di Philip K. Dick. [...] Non aspettiamo che muoia, come Dick, per rendergli l'omaggio che merita: leggerlo». Gian Paolo Serino, Il Giornale

    «Di fatto, Lanark riesce a catapultarci in uno strano universo, risucchiando tutta la nostra voglia d’energia vitale fino alla fine, a cominciare dai libri di Duncan Thaw in cui la ricostruzione sia della Glasgow del tempo sia delle emozioni personali è del tutto lineare». Alias, Il Manifesto, Marco Fazzini

    Il Manifesto; Gli angoli bui del mondo di Andrea Comincini, 14/04/2016 Il Sole 24 Ore; L'Ulisse in versione scozzese di Renzo S. Crivelli, 1/05/2016 Ultimavoce.it; Il capolavoro che non hai mai sentito nominare di Alessandro Benassi, 28/08/2016 Scenaillustrata.com; Alla ricerca della vita dentro la vita di Andrea Comincini, 1/10/2016 La Lettura del Corriere della Sera, Lanark, padre di tante distopie di Vanni Santoni 27/8/2017 Il Giornale, Nella Glasgow di Alasdair Gray il fantasy diventa critica sociale di Gian Paolo Serino, 23/9/2017 Il Tascabile: Perché leggere Lanark Alias, Il Manifesto, Marco Fazzini, 12/11/2017

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    Titolo: La sete Autore: Maire-Claire Blais Traduzione: Federica Di Lella Genere: Narrativa Pagine: 336 Prezzo: 19,5 € Isbn versione cartacea: 978-88-32107-18-0

    Vincitore del Prix du Gouverneur général, la prima traduzione del romanzo che inaugura il celebre ciclo Soifs della pluripremiata scrittrice canadese. «…l’invito perfetto per sognare». Die Welt «La grande romanziera del Québec, celebre in tutto il mondo, ha costruito per oltre mezzo secolo un’abbacinante opera sulla vita degli emarginati».  Le Monde 
    In una grande villa in un’isola senza nome del Golfo del Messico, entrambe spartiacque tra infiniti mondi, vengono indetti tre giorni e tre notti di festa per salutare la nascita di Vincent, e la fine di un secolo. Nel corso dei magnifici festeggiamenti i molti invitati di Mélanie e Daniel collidono tra loro in un flusso vorticoso di sentimenti indomabili, passandosi il testimone di una narrazione corale che scorre inquieta in cerca dell’appagamento della sete inestinguibile che accomuna tutti i protagonisti di questo vertiginoso romanzo corale: la sete di ubriachezza, di bellezza, e infine di giustizia. 

    Marie-Claire Blais è nata in Québec nel 1939. Le sue opere hanno ricevuto innumerevoli premi, tra cui il Prix Molson du Conseil des arts du Canada e il Prix du Gouverneur général. È stata inoltre insignita del Compagnon de l’Ordre du Canada e del Compagne de l’Ordre des arts et des lettres du Québec, riconoscimenti che l’hanno consacrata come una delle più grandi scrittrici della sua generazione.
    Foto credit: Jill Glessing

    «Dagli anni Settanta in poi la sua scrittura è diventata sempre più impressionistica, ellittica, focalizzata sull'interiorità, fino al ciclo Soifs: un racconto in dieci libri che scorrono come correnti in un Oceano, le virgole come onde, passando da un personaggio all'altro senza paragrafi e con rarissimi punti» Viviana Mazza, la Lettura «Una serie di libri così amati dalla critica da farle conquistare la nomea di erede di Virginia Woolf e una candidatura al Nobel [...] in una scrittura e uno stile che echeggiano Roberto Bolaño tanto quanto Joyce e Proust». Tiziana Lo Porto, Il Venerdì di Repubblica  «Un capolavoro». The New Yorker «Un’opera monumentale, visionaria, essenziale e ricco affresco della fine del secolo».  Voir «Una vasta musica per il magnifico respiro di una frase inesauribile… splendente e apocalittico». Libération «Blais conduce i suoi lettori in un mondo di sovrapposizioni, di continua violenza, in un mondo che da tutto questo guadagna un potere narrativo che dilaga delicatamente sulla pagina insieme a una profonda gioia di vivere – in una prosa magistralmente controllata, chiara e flessibile come un foglio».  Frankfurter Allgemeine Zeitung «Un libro che terminiamo con riluttanza e con un profondo senso di gratitudine per i personaggi che, come gli eroi di Sofocle e Shakespeare, sono i messaggeri di una verità nascosta di fondamentale interesse per il cuore umano». Magazine Littéraire La Lettura, Corriere della Sera Il Venerdì di Repubblica

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    Onnazaka – Fumiko Enchi

     18,00  17,10

    Titolo: Onnazaka Autore: Fumiko Enchi Traduzione: Lydia Origlia Genere: Narrativa Pagine: 224 Prezzo: 18 € Isbn versione cartacea: 978-88-97561-74-3 Isbn versione ebook: 978-88-97561-83-5

    Acquista l'e-book su: Bookrepublic; Amazon; Ibs

    Se si desidera ricevere la copia obliqua si prega di contattare info@safaraeditore.com in riferimento all'acquisto. Le copie oblique saranno disponibili fino ad esaurimento scorte.

    Fumiko Enchi dipinge una storia indimenticabile in cui echeggiano la “Storia di Genji” e le atmosfere di “Madama Butterfly”, in uno dei romanzi più importanti della letteratura giapponese

    Alla fine del periodo Edo la moglie di un funzionario del governo, Tomo, viene mandata a Tokyo, dove l’attende un compito straziante: tra le molte ragazze offerte dalle loro famiglie, deve scegliere una giovane rispettabile che diventi la nuova concubina del marito. Tomo esternamente è impassibile, ma il suo cuore ha iniziato a incrinarsi; comincia così la ricerca con rigoroso senso del dovere, intraprendendo un sentiero che la porterà, insieme alle altre donne della casa, a immergersi in un’ombra sempre più profonda. Il romanzo è stato vincitore del Noma Literary Prize, il più prestigioso premio letterario giapponese.

    Fumiko Enchi (1905-1986) è stata una celebre sceneggiatrice e scrittrice, una delle più importanti voci femminili giapponesi del periodo Shōwa, e membro della prestigiosa Art Academy. Tra i numerosi premi, le venne conferito l’Ordine al merito della cultura dal governo giapponese.

    «Vi farà riflettere e vi spezzerà il cuore». The Daily News Journal

    «La scrittura di Enchi ha la stessa fluidità amniotica di Tolstoj, un’immersione quasi fisica e fluttuante nell’habitat della storia». The American Reader

    «Chiaro e potente... intessuto in modo quasi impercettibile». Kirkus

    «Un racconto di preghiere inascoltate, “Onnazaka” di Fumiko Enchi è un’elegia della condizione femminile giapponese». The Japan Times

    «Fumiko Enchi è una di quelle storiche scrittrici giapponesi che in Italia purtroppo vedono traduzioni sporadiche o lontanissime nel tempo (addirittura la maggior parte delle sue risalgono ai lontani anni '50, il suo periodo d'oro nel panorama letterario nipponico). Safarà Editore ha ripubblicato "Onnazaka", la storia di Tomo, moglie di Yakitomo, ricco funzionario giapponese con una passione per le donne e, diremmo ora, la sensibilità di un cinghiale morto. Accade infatti che Tomo riceva dal consorte l'infausto compito di cercargli una concubina. È solo l'inizio di una vita fatta di continui tradimenti del marito e di autocontrollo imposto da una società fortemente rigida e maschilista. Il sentiero dell'ombra del titolo è quello nel quale, col passare del tempo, la povera Tomo si avvia, fino al momento della sua morte, quando i nodi verranno al pettine. So che pare una recensione preimpostata, ma c'è poco da fare, i libri giappi hanno la loro forza nella scrittura scorrevole e non in trame inutilmente complesse. Per chi è: per gli appassionati del Giappone che sono stufi di ricevere, ogni Natale, il piccolo e costoso Einaudi di Murakami, magnificamente illustrato, ma davvero troppo corto».

    I dolori della giovane libraia

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    Lanark Vol. 3 – Alasdair Gray

     16,00  15,20

    Titolo: Lanark - Una vita in quattro libri Autore: Alasdair Gray Traduzione: Enrico Terrinoni Genere: Narrativa Pagine: 208 Prezzo: 16,00 € Isbn: 978-88-97561-43-9 Uscita: febbraio 2017 Volume terzo

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    Dalla prefazione al primo volume di Jeff VanderMeer  «Nella terribile devastazione dello scenario di Unthank che ci offre Alasdair Gray, bocche giganti calano dal cielo per divorare il protagonista, Lanark, e un vento freddo si alza “insieme all’odore salato di alghe putrescenti, e poi uno caldo di carne arrostita”. Lanark ne viene inghiottito, e lo stesso accade al lettore».

    Descrizione Lanark – Una vita in quattro libri racconta i destini di due città che corteggiano il dissolvimento, Unthank e Glasgow, mentre fluttuano incerte sul limitare del passato e del futuro. Lungo le loro strade tortuose verranno dipanati gli intricati fili che uniscono le vite di Lanark e di Duncan Thaw i quali, nell’attraversare un vasto e labirintico universo simbolico, ci conducono nei sentieri battuti dell’uomo contemporaneo, tanto pericolosi quanto seducenti, tanto impensabili quanto reali.

    Nel terzo capitolo della celebre saga distopica Duncan Thaw è impegnato a divenire adulto, a sfidare la sua arte, a rincorrere il riflesso inafferrabile di innumerevoli donne e a portare la sua vita all’estremo limite. Le conseguenze saranno imprevedibili e scopriremo incerte verità sull’identità dell’uomo che, risvegliatosi ad Unthank, prenderà il nome di Lanark.

    Alasdair Gray (Glasgow, 28 dicembre 1934) è un eclettico scrittore, artista, poeta e drammaturgo scozzese. Personalità poliedrica del panorama artistico europeo, nelle sue opere fonde elementi provenienti dai più diversi generi letterari, in cui il realismo si unisce all’elemento fantastico, la satira sociale al dramma, e lo humour è sempre al servizio della verità della narrazione. L’opera più nota è il suo primo romanzo Lanark – Una vita in quattro libri. Scritto in un periodo di quasi trent’anni e oramai considerato un classico della letteratura, è stato definito dal New York Times Book Review «La Divina Commedia del cripto-calvinismo anglosassone». Il suo romanzo Poveracci! ha vinto il Whitbread Novel Award e il Guardian Fiction Prize.

    Enrico Terrinoni è professore associato di letteratura inglese all’Università per Stranieri di Perugia. Ha tenuto lezioni e conferenze in più di 20 università italiane ed europee. Si occupa di letterature di lingua inglese, e di teoria e pratica della traduzione. Collabora con Il Manifesto; suoi contributi sono usciti anche sul Corriere della Sera e Il Sole 24 ore. Ha pubblicato diversi libri, saggi e recensioni, oltre a numerose traduzioni dall’inglese di contemporanei e classici (Francis Bacon, Nathaniel Hawthorne). In particolare ha lavorato su James Joyce e l’Ulisse, opera della quale ha realizzato una nuova e premiata traduzione per Newton Compton. Sta lavorando a una nuova edizione annotata di Spoon River Anthology di Masters e a una nuova traduzione italiana di Finnegans Wake.

    «Uno dei pilastri della narrativa del XX secolo» The Guardian

    «Non c’è riassunto che possa fare giustizia a quello che Gray è riuscito a fare in Lanark». BBC UK

    «Alasdair Gray è una specie rara nella letteratura anglosassone, un autentico sperimentalista, che ha trasgredito a ogni normale tradizione della prosa, in un delirio conturbante». David Lodge

    «Uno dei romanzi più innovativi e trasgressivi della letteratura scozzese contemporanea». Il Sole 24 Ore

    «Finalmente approda in Italia Lanark, una vita in quattro libri, per Safarà Editore, in un’edizione elegante e originale». Il Manifesto

    «Lanark diverrà, per un istante o per tutta la vita, il libro di cui i lettori non potranno fare a meno». The New York Times

    «Il mio consiglio è di non perdere l’occasione e sostenere questa storica iniziativa culturale, un tassello per la fondazione di un’identità europea in divenire e un’esperienza letteraria indimenticabile». Ultimavoce.it

    Il Manifesto; Gli angoli bui del mondo di Andrea Comincini, 14/04/2016 Il Sole 24 Ore; L'Ulisse in versione scozzese di Renzo S. Crivelli, 1/05/2016 Ultimavoce.it; Il capolavoro che non hai mai sentito nominare di Alessandro Benassi, 28/08/2016 Scenaillustrata.com; Alla ricerca della vita dentro la vita di Andrea Comincini, 1/10/2016

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    Titolo: Salvi! Animali, rifugi e libertà Autore: a cura di Valentina Sonzogni Genere: Saggistica, natura, ambiente Collana: Animalia Pagine: 140 Isbn: 978-88-97561-34-7 Uscita: giugno 2016

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    Descrizione Salvi! Animali, rifugi e libertà, esplora l’inedito mondo dei rifugi e santuari animali presenti nel territorio italiano. Luoghi privilegiati in cui è possibile sperimentare l’empatia profonda che lega ogni essere vivente, i santuari animali si svelano qui nella passione che anima i loro fondatori e nella pratica quotidiana volta a costruire un futuro di pace, cura e sostenibilità per tutte le creature viventi.

    Con postfazione di Leonardo Caffo

    Valentina Sonzogni è storica dell’arte e dell’architettura e lavora presso il Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea. Con Leonardo Caffo dirige la rivista di studi animali “Animot. L’altra filosofia”. Fa parte dell’associazione Gallinae in Fabula, per la quale segue progetti di ricerca sull’animalità.

    Leonardo Caffo, filosofo e attivista antispecista, PhD presso l’Università degli studi di Torino, è stato fellow dell’Oxford Centre for Animal Ethics. Ha fondato e diretto la rivista “Animal Studies”. Collabora con il “Corriere della Sera” (La Lettura) e “Rai Cultura” e scrive regolarmente su “Huffington Post Italia”.

    «In libreria da giugno 2016, si tratta di un saggio fotografico costruito su 11 interviste, la prima opera dedicata a indagare da vicino, con la forza delle immagini e delle parole dei loro fondatori, la realtà dei rifugi e dei santuari animali italiani». Guido Minciotti, Il sole 24 ore

    «È molto più di un libro o di un manifesto questo "Salvi!" curato da Valentina Sonzogni e pubblicato nella collana Animalia dalla coraggiosa casa editrice di Pordenone, Safarà. Molto di più di un libro questo libro che ho fra le mani. È la base di un racconto che mai finirà sugli animali cosiddetti da reddito (e non solo quelli) che per la nostra società non hanno né nome né anima. Sono solo merce e prodotti da utilizzare fino alla fine e poi da mangiare». Macri Puricelli, D di laRepubblica

    «Cosa significa liberare un animale da una condizione di prigionia, sia essa legata all'industria alimentare, del divertimento o dell'abbigliamento? Lo spiega il libro Salvi!». Francesca Fattori, VeganLife

    «Nell’esclamazione sta la cifra di questo breve e ben riuscito esperimento da leggersi come sollievo e augurio di trasformazione. Quando infatti gli animali non umani smettono di essere oggetto di sfruttamento, reddito o macabro gingillo, si avvia un discorso che ha il sapore morale, ed etico, di un reinserimento nel mondo». Alessandra Pigliaru, Il Manifesto

    «Un libro che ha come scopo non solo compiere un viaggio attraverso 12 rifugi italiani, ma anche denunciare un vuoto legislativo: i rifugi sono trattati dalla legge come se fossero allevamenti». Vegolosi.it

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    Titolo: Mangiare la Terra. Etica ambientale e scelte alimentari Autore: Lisa Kemmerer Traduzione: Cristina Pascotto Genere: Saggistica Pagine: 200 Isbn: 978-88-97561-39-2 Titolo originaleEating Earth: Environmental Ethics and Dietary Choice Uscita: 29 settembre 2016

    Ospite a pordenonelegge 2016

    «Praticamente in ogni nazione è facile passare dalla culla alla tomba senza mai pensare a quello che mettiamo nelle nostre bocche; senza alcuna consapevolezza degli effetti delle nostre scelte alimentari sulla Terra, sugli animali, sulla nostra salute e sulle persone più deboli; senza alcuna consapevolezza del fatto che nella misura in cui decidiamo cosa mangiare, l’alimentazione è una questione di estrema rilevanza morale». Lisa Kemmerer

    Nonostante obiettivi e visioni del mondo essenzialmente condivise ed enormi potenzialità, gli ambientalisti e gli attivisti che si battono per gli animali non-umani raramente uniscono le forze. Mangiare la Terra, scritto tanto per gli ambientalisti e gli animalisti quanto per chiunque sia interessato a vivere una vita pienamente etica e sostenibile esercitando il potere dei propri consumi, esplora il vitale terreno comune tra i due movimenti di giustizia sociale, ovvero quello delle scelte alimentari. Questo libro di facile consultazione, completo di schemi, tabelle e un tocco di umorismo pungente, porta alla luce il gravoso - a tratti sconcertante - impatto ambientale dell’allevamento animale, della pesca e della caccia, indicando la strada verso un presente da riscattare e un futuro da costruire la cui ricchezza parte da ciò che decidiamo di mettere nei nostri piatti.

    Lisa Kemmerer, professoressa di Filosofia delle religioni presso la Montana State University, è una filosofa-attivista che svolge il suo lavoro di ricerca in nome degli animali non umani, dell’ambiente e di tutti gli esseri umani privi di potere. Laureata a Reed, ad Harvard e all’Università di Glasgow (Scozia), la Kemmerer ha scritto nove libri su questi fondamentali argomenti.

    17 SETTEMBRE ore 10:30 PORDENONELEGGE.IT Palazzo della Provincia, PORDENONE in un dialogo con Macri Puricelli, giornalista

    18 SETTEMBRE ore 17:00 PAV - PARCO ARTE VIVENTE Festival Teatrum Botanicum, Emerging talents Via Giordano Bruno 31, TORINO In un dialogo con Leonardo Caffo, scrittore e filosofo

    19 SETTEMBRE ore 18:00 CASA DELLA CULTURA Via Borgogna 3, MILANO In un dialogo con Leonardo Caffo, scrittore e filosofo In collaborazione con Essere Animali

    20 SETTEMBRE ore 21:00 SALA MARCO BIAGI Via Santo Stefano 119, BOLOGNA Introdotta da Eleonora Adorni, antropologa In un dialogo con Roberto Marchesini, filosofo ed etologo dalle ore 20 buffet vegan - 8€ In collaborazione con Essere Animali

    21 SETTEMBRE ore 20:00 SALA CONFERENZE INFORMAGIOVANI Piazza Roma, ANCONA dalle 19 apericena vegan - 8€ In collaborazione con Essere Animali

    22 SETTEMBRE ore 18:30 LIBRERIA LOVAT Via Newton 13, VILLORBA (TREVISO) Introdotta da Adriano Fragano, Veganzetta insieme a Paolo Scroccaro e Mario Cenedese, Associazione Eco-filosofica In collaborazione con Veganzetta e Associazione Eco-filosofica

    23 SETTEMBRE ore 18:00 LIBRERIA ANTICO CAFFÉ SAN MARCO Via C. Battisti 18, TRIESTE In un dialogo con Federica Marchesich, giornalista

    «L’appassionata indagine di Lisa Kemmerer sull’impatto ambientale del consumo di carne culmina in un appello affinché il mondo adotti una dieta a base vegetale». Tristan Quinn, The Times Literary Supplement

    «Il lavoro di Lisa Kemmerer raccoglie tutte le informazioni necessarie per fornire un argomento che possa dirsi conclusivo sulla possibilità di un consumo consapevole. Sono felice di poterlo finalmente condividere con il mondo». Dr. Greta Gaard, University of Wisconsin, River Falls

    «Questo è il più importante saggio che si sia mai occupato dell’impatto devastante delle nostre scelte alimentari su moltissimi ecosistemi». Marc Bekoff, etologo e scrittore (La Vita emozionale degli animali)

    «Impossibile riassumere la mole di dati e le conseguenti riflessioni che Kemmerer racchiude nelle oltre 200 pagine di questo libro. Basti dire che nulla si sottrae alla spietata fotografia di un mondo alla deriva. Incapace di fermare lobby e  industrie. Né la caccia, né la pesca "sostenibile". [...] Scritto per tutti». Macri Puricelli

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    Volume in lingua inglese

    Titolo: Hidden. Animals in the anthropocene Autore: We Animals Media Genere: Saggistica - fotografia Isbn: 978-88-32107-14-2

    La raccolta fotografica originale, in lingua inglese, che vuole portare sotto i riflettori gli animali invisibili nelle nostra vite. Con prefazione del premio oscar Joaquin Phoenix

    HIDDEN: Animals in the Anthropocene è un libro fotografico in lingua inglese sul nostro rapporto conflittuale con gli animali non umani in tutto il mondo. Attraverso le lenti di trenta pluripremiati fotoreporter internazionali, tra cui Jo-Anne McArthur (nella foto), autrice di Noi Animali-We Animals (Safarà Editore, 2015), HIDDEN fa luce sugli animali invisibili nelle nostre vite; quelli con i quali abbiamo uno stretto rapporto ec he tuttavia non riusciamo a vedere. Sono gli animali che mangiamo e indossiamo, gli animali che utilizziamo per la ricerca, il lavoro e per l’intrattenimento, così come gli animali che sacrifichiamo in nome della tradizione e della religione. HIDDEN è un documento storico, un memoriale e un’accusa di ciò che è e non dovrebbe mai più essere.

    HIDDEN presenta il lavoro di oltre 30 fotografi pluripremiati che hanno sfidato le probabilità per catturare le immagini più toccanti e iconiche dell’industria zootecnice e non solo di tutto il mondo. Insieme a Jo-Anne McArthur e al team di We Animals Media c’è l’acclamato photo editor e giornalista Keith Wilson, così come il designer di fama mondiale David Griffin. La prefazione del libro è firmata dall’acclamato difensore dei diritti degli animali, l’attore statunitentse Joaquin Phoenix.

  • Titolo: L'ospite e altri racconti Autore: Amparo Dávila Traduzione: Giulia Zavagna Genere: Narrativa - racconti Pagine: 144 Prezzo: 16,5 € Illustrazione in copertina: mimicoco design Isbn versione cartacea: 978-88-32107-22-7 Isbn versione ebook: 978-88-32107-20-3

    Prefazione di Alberto Chimal

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    I racconti di Amparo Dávila, sacerdotessa della scrittura del terrore, sono intrisi di inquietudini spesso suscitate da presenze e rumori sfuggenti, a malapena descrivibili eppure paralizzanti, tali da spingere il lettore a chiedersi se non sia questa la vera sostanza della realtà: un incubo di terribile fascino che solo pochi iniziati hanno il privilegio di vedere alla luce del sole. Come Leonora Carrington, Edgar Allan Poe e Shirley Jackson, le grandi firme della letteratura a cui è stata paragonata, Amparo Dávila ha visto cosa si cela nelle pieghe tra il sonno e la veglia, tra il sogno e l’incubo, senza trovarvi alcuna differenza: il resoconto lo tenete nelle vostre mani.

    Amparo Dávila è nata in Messico nel 1928 ed è scomparsa il 18 aprile 2020. Ha pubblicato numerose raccolte di racconti ed è stata insignita della Medalla Bellas Artes nel 2015 e del premio Xavier Villaurrutia nel 1977. Negli ultimi anni un rinnovato interesse verso le sue opere l’ha consacrata come una delle più grandi maestre messicane del racconto.

    «Figura quasi mitica della letteratura messicana, celebre come autrice di racconti dell’insolito» (Corriere della Sera) viene tradotta in italiano per la prima volta nell’anno della sua scomparsa. «Ognuna di queste storie è in egual misura un film di Hitchcock e una lama di rasoio: austera, impeccabilmente cesellata, profondamente inquietante e capace di tagliarti. Amparo Dávila è Franz Kafka passando per Yōko Ogawa, César Aira passando per Leonora Carrington, Julio Cortázar passando per Armonía Somers, e sono così grata che sia stata tradotta». Carmen Maria Machado «Amparo Dávila è un prodigio, e questo libro scaglia un incantesimo delizioso e sconcertante». Los Angeles Times «Il tema dei suoi racconti è universale. Le mirabili storie di Amparo, mescolando il quotidiano con il fantastico dell’esperienza umana, conferiscono al suo lavoro un’integrità artistica rintracciabile solo nelle creazioni del maestro argentino Jorge Luis Borges». The New York Times «La risposta del Messico a Shirley Jackson. Dávila irradia un senso di disagio e calamità. Per molto tempo, le donne hanno cercato conforto nell’oscurità quando le loro vite erano colme di quieta disperazione. È questo l’urlo silenzioso che permea L’ospite». National Public Radio, NPR «Considerata “una maga”, fu molto ammirata da Borges e da Julio Cortázar. I suoi racconti hanno tutti un tratto riconoscibile, che diviene proprio la sua cifra: il terrore, la paura e la sospensione nascono dentro le mura domestiche, in situazioni quotidiane; i protagonisti dei suoi racconti si ritrovano a dover fare i conti i propri demoni, e proprio quando sono da soli in un ambiente che dovrebbe essere per loro protettivo e familiare vengono assaliti dalle loro ossessioni». Io Donna del Corriere della Sera

    Quando usciva dalla sua stanza cominciava l’incubo più terribile che una persona possa sopportare. Si piazzava sempre sotto un piccolo pergolato, davanti alla porta di camera mia. Io non uscivo più. A volte, pensando che stesse ancora dormendo, mi avviavo verso la cucina per preparare la merenda ai bambini, e di colpo lo scoprivo in un angolo buio del porticato, sotto i rampicanti. «È già lì, Guadalupe!» gridavo disperata.

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    Titolo: La bella burocrate Autore: Helen Phillips Traduzione: Cristina Pascotto Genere: Narrativa Pagine: 176 Titolo originale: The Beautiful Bureaucrat Isbn: Versione cartacea: 978-88-97561-70-5; versione epub: 978-88-97561-76-7

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    «Narrata con il tocco lieve di Calvino e il cuore caldo di Saramago, questa piccola  fiaba nera è divertente, cupa, spaventosa e bellissima. La adoro». Ursula K. Le Guin

    Tra i migliori romanzi dell’anno del New York Times

    In un edificio privo di finestre in un remoto quartiere di un’immensa città, la nuova assunta Josephine immette una serie infinita di numeri in un programma conosciuto solo come Database. Mentre i giorni si inanellano l’uno all’altro insieme alle pile di indecifrabili documenti, Josephine sente nascere dentro di sé un’inquietudine sempre più sottile e penetrante. Dopo l’inspiegabile sparizione di suo marito, in un crescendo vertiginoso Josephine scoprirà che la sua paura, divenuta oramai terrore, era pienamente giustificata.

    Helen Phillips è autrice dell’opera And Yet They Were Happy, nominata tra le migliori raccolte del 2011 da The Story Prize. È la vincitrice del Rona Jaffe Foundation Writer’s Award, dell’Italo Calvino Prize in Fabulist Fiction, The Iowa Review Non ction Award, e del Diagram Innovative Fiction Award. I suoi lavori sono apparsi in NPR’s Selected Shorts e in Tin House. Vive a Brooklyn con il marito, l’artista Adam Douglas Thompson, e i loro figli.

    «Una parabola seducente». Vanity Fair

    «Kafka amerebbe questo romanzo». NPR

    «Un’irresistibile e insolita messa in scena nella quale l’amore tra Joseph e Josephine – giocoso, solidale, intimo – li forgia per la tempesta esistenziale e metafisica che si scatena intorno a loro». The New York Times

    «L'ibrido tra quotidianità più comune e deformazione fiabesca che propone ha una originale e spiazzante forza narrativa». Elisabetta Rasy, Il Sole 24 Ore

    «Il romanzo di Helen Phillips [...] è un libro straordinario». Letizia Magnani, Il piacere della lettura

    «La bella burocrate è fiabesco, visionario, distopico, consapevole di Franz Kafka e di David Lynch, inaspettatamente sentimentale, a volte». Tiziana Lo Porto, D di Repubblica, 2/9/2017

    «Un romanzo che riflette "sulla tendenza della tecnologia a registrarci come numeri piuttosto che come individui"». Noemi Milani, Il libraio.it, 5/9/2017

    Tra i 24 autori da non lasciarsi scappare al Festivaletteratura secondo Laura Pezzino di Vanity Fair

    «La vicenda di Josephine, che Hellen Phillips racconta con delicatezza, ma anche con i colori del thriller, porta a riflettere sia su un nostro possibile futuro, sia sul modo in cui la letteratura potrebbe influenzarlo». askanews.it, 7/9/2017

    «La claustrofobia è una condizione canonica per gli eroi dei romanzi esistenziali. L'ufficio, in un edificio senza finestre di un remoto quartiere, dove Josephine inserisce una serie infinita di numeri in un programma conosciuto come Database, è un luogo esistenziale che rappresenta la nascita e la morte e quello che riusciamo a fare in mezzo. Quello che è claustrofobico è proprio la nostra vita e la questione che sollevo è: come riusciamo a trovare calore e bellezza in questa claustrofobia?». Ansa.it, 9/9/2017

    «La scrittrice mescola le atmosfere angoscianti della precarietà e della spersonalizzazione a una vena sentimentale che riemerge, a ogni fine giornata, quando Josephine e Joseph si ritrovano nei loro tristi giacigli contrapponendo alla durezza del vivere la dolcezza della loro complicità». Corriere della Sera, 19/9/2017

    «Sono passati 33 anni dal 1984 fantasticato da George Orwell nel capolavoro che inaugurò l'era della distopia. Concetto ormai abusato in un mondo letterario succube della serialità televisiva. La bella burocrate ne rinnova però il senso e la sceneggiatura, costruendo con alcuni suoi ingredienti una parabola senza tempo sull'alienazione umana che cresce di intensità pagina dopo pagina. Uno psicothriller metafisico con in sottofondo il costante ronzio della tastiera, simile al "silenzioso ruggito di un milione di scarafaggi in marcia"». Panorama.it

    «Da quando la distopia è diventata così mainstream, è bello leggere qualcosa che riesca davvero a distinguersi». Una banda di cefali

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    Mauro Masera – Bassi e Masera

     18,00  17,10

    Titolo: MAURO MASERA FOTOGRAFO DEL DESIGN ITALIANO / PHOTOGRAPHER OF ITALIAN DESIGN (1957 - 1992) Autore: Alberto Bassi - Carlo Masera Pagine: 140 a colori

    Progetto in collaborazione con Università Iuav di Venezia - Archivio Progetti

    Mauro Masera, nato nel 1934 e sempre vissuto a Milano, si forma nell’ambito della fotografia industriale, entrando presto in contatto con importanti graphic designer - da Erberto Carboni a Pino Tovaglia a Michele Provinciali - con i quali collabora assieme alle più importanti aziende italiane, come Gavina, Kartell, Arflex, Cassina, Zanotta, Tecno, Alessi e Fontana Arte.

    Presso l’Archivio Progetti Iuav (fra i pochi in Italia specificamente dedicato alla salvaguardia, conservazione e valorizzazione della cultura del progetto) è conservato il fondo Mauro Masera - che gli eredi con lungimiranza e visione hanno donato ad una realtà pubblica - contenente fotografie, documenti e letteratura relativi alla sua attività, con cui è stata realizzata la mostra monografica nel 2017, ripresentata in questo volume.

    ALBERTO BASSI si occupa di storia e critica del design ed è professore all’Università Iuav di Venezia. Coordina il corso di laurea in Interior design e fa parte del Comitato Scientifico dell’Archivio Progetti Iuav. Collabora con riviste di settore - come “Casabella”, “Abitare”, e “Auto & Design” - e quotidiani; ha scritto numerosi libri, fra cui, La luce italiana (Electa, 2004), Design anonimo in Italia. Oggetti comuni e progetto del prodotto alimentare (Electa, 2015), premiato con il Compasso d’oro ADI nel 2018; Design contemporaneo. Istruzioni per l’uso (Il Mulino, 2017).

    CARLO MASERA, architetto e paesaggista, vive e lavora a Milano occupandosi di progettazione nell’ambito dell’architettura del paesaggio, della riqualificazione urbana e della pianificazione del territorio.  Secondo dei quattro figli di Mauro Masera, dal 1922 al 2017 si è occupato insieme ai propri familiari di conservare e gestire l’archivio fotografico del padre.

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    Titolo: Noi Animali - We Animals Autore: Jo-Anne McArthur Traduzione: Cristina Pascotto Genere: Saggistica - fotografia Uscita: maggio 2015 Pagine: 252 Isbn: 978-88-6958-001-7

    Presentato in anteprima al Salone del libro di Torino 2015

    La fotoreporter canadese Jo-Anne McArthur guida il lettore-spettatore in un viaggio complesso ed emotivamente intenso nel mondo della relazione tra animali umani e animali non umani – rapporto di cui mostra le molte contraddizioni, a tratti sconcertanti e commoventi. Questo saggio fotografico, in virtù della forza rivelatrice delle immagini e di poche, essenziali parole, vuole far luce su un rapporto che può – e deve – essere ripensato. Noi Animali - We Animals, rammentandoci con il suo stesso titolo la matrice di una condizione condivisa, si pone dunque come un faro per chiunque decida di raccogliere il segnale e seguirne la traccia, impressa sul solco della strada che conduce alla libertà per tutti gli esseri viventi. Il libro gode della prefazione di Roberto Marchesini, filosofo, etologo, direttore della rivista "Animal Studies" e autore di oltre quaranta volumi sul tema.

    Jo-Anne McArthur, fotoreporter originaria di Toronto, Canada, ha fotografato la drammatica situazione in cui versano gli animali nei sette continenti per più di dieci anni. Il suo progetto We Animals documenta la presenza degli animali in contesti umani, allo scopo di abbattere le barriere che questi ultimi hanno eretto e che permettono di trattare gli animali non-umani come oggetti, e non come esseri la cui vita ha un significato morale. Jo-Anne è presente nel documentario della regista canadese Liz Marshall The Ghosts in Our Machine.

    Estratto dall'introduzione «Quello che vedrete in queste pagine potrebbe sorprendervi o disturbarvi. Il mio scopo non è quello di farvi allontanare, ma di trascinarvi dentro, portarvi più vicino; rendervi partecipi. Voglio che le mie fotografie siano tanto belle ed evocative quanto veritiere e potenti. Spero che vi prendiate il giusto tempo non solo per guardare ma per vedere, anche solo come gesto di rispetto per i miliardi di animali di cui non notiamo né la vita, né la morte. Guardare questo libro significa offrire la propria testimonianza insieme alla mia, e questo significa anche confrontarsi con la crudeltà e la complicità che questa comporta. In quanto appartenenti a una specie, è necessario adottare una nuova mentalità, imparare nuovi atteggiamenti e disimparare quelli vecchi».

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    Titolo: Namamiko. L'inganno delle sciamane Autore: Fumiko Enchi Traduzione: Paola Scrolavezza Genere: Narrativa Pagine: 240 Prezzo: 18,5 € Isbn versione cartacea: 978-88-32107-01-2 Isbn versione ebook: 978-88-32107-19-7

    Acquista l'e-book su: Bookrepublic; Amazon; Ibs

    Se si desidera ricevere la copia obliqua si prega di contattare info@safaraeditore.com in riferimento all'acquisto. Le copie oblique saranno disponibili fino ad esaurimento scorte.

    Dall'autrice di Onnazaka, per la prima volta in traduzione italiana, un’indimenticabile storia d’amore e potere alla corte imperiale del Giappone classico.
    Con introduzione di Giorgio Amitrano e postfazione di Daniela Moro.
    Pubblicato in Giappone per la prima volta nel 1965, L’inganno delle sciamane mette in scena, nei palazzi splendidamente adornati e carichi di segreti della corte del periodo Heian, l’indimenticabile storia d’amore tra l’Imperatore Ichijō (980-1011) e la sua Prima Consorte Teishi, e la sottile lotta politica messa in atto dal potente Cancelliere Michinaga per dividerli. La strategia dell’alto funzionario passerà per il corpo e per le labbra di ingannevoli sciamane, due sorelle che loro malgrado diverranno potenti guardiane di verità e menzogne, nonché autentico cuore di una storia memorabile che ha attraversato i se- coli fino a giungere a noi grazie alla limpida scrittura di Fumiko Enchi. Attraverso un intreccio sul limitare tra verità storica e romanzo, in un ordito delicato e potente, Namamiko monogatari viene consegnato ai lettori contemporanei come un’esperienza letteraria di rara intensità.

    Fumiko Enchi (1905-1986) è stata una celebre sceneggiatrice e scrittrice, una delle più importanti voci fem- minili giapponesi del periodo Shōwa e una delle prime donne a vincere il Noma Literary Prize. Nel 2017 Safarà Editore ha ripubblicato uno dei suoi romanzi più celebri, Onnazaka, nell’ormai classica traduzione di Lydia Origlia.

    «La sensibilità femminile si fa acuta fino a sfiorare o oltrepassare la soglia del soprannaturale, per diventare strumento di resistenza, vendetta o semplicemente di espressione di sé». Dall’introduzione di Giorgio Amitrano
    «L’antica corte imperiale di Kyoto e il mondo del Genji Monogatari, visti dalla parte delle donne. Sovrane e nobili dame di compagnia, ma anche ancelle e sciamane. In questo romanzo di grande forza emotiva, Enchi Fumiko crea personaggi femminili che sfatano gli archetipi patriarcali della tradizione letteraria giapponese».
    Antonietta Pastore
    «Grazie al tramite della letteratura classica, sensualità e spiritualità si fondono nei lavori di Enchi. Dopo di lei, nella letteratura giapponese non si vedrà più un linguaggio come il suo, così profondamente influenzato dallo studio dei classici, ricco di sfumature, e di personalità». Mishima Yukio «Il lavoro di Enchi merita un’attenta analisi per le sue impeccabili riflessioni sulle donne intrappolate nella rete del dominio maschile, e sui loro oscuri tentativi per ottenere il controllo». The Japan Times «Nei romanzi di Enchi Fumiko, l’elemento soprannaturale – pur oscuramente evocato – viene equilibrato e in definitiva esautorato dalla componente psicologica che legge nelle donne un potere eternamente temuto dagli uomini attraverso i secoli, possibile proiezione dei mali insiti nella stessa natura maschile». Maria Teresa Orsi, curatrice del “Genji monogatari” per Einaudi

    «La scrittura di Enchi ha la stessa fluidità amniotica di Tolstoj, un’immersione quasi fisica e fluttuante nell’habitat della storia». The American Reader

    «Enchi Fumiko ha debuttato come drammaturga, ma nei suoi sessant’anni è diventata ampiamente riconosciuta come scrittrice quando le sue storie con protagoniste femminili hanno conosciuto una grande popolarità. Figlia del famoso accademico esperto di Giappone classico Ueda Kazutoshi (1867-1937), Enchi stessa era una profonda conoscitrice dei classici giapponesi e produsse una traduzione in giapponese moderno consacrata dalla critica del grande romanzo dell’XI secolo, La storia di Genji». Murakami Haruki in The Penguin Book of Japanese Short Stories

  • Titolo: La ragazza che levita Autore: Barbara Comyns Traduzione: Cristina Pascotto Genere: Narrativa Pagine: 156 Prezzo: 16 € Isbn versione cartacea: 978-8897561842 Isbn versione ebook: 978-88-32107-30-2

    Acquista l'e-book su: Bookrepublic; Amazon; Ibs

    Dall’autrice di “Chi è partito e chi è rimasto”, una fiaba nera su una ragazza e il suo straordinario potere segreto. Cresciuta nel sud di una Londra d’età edoardiana, Alice Rowlands desidera romanticismo e avventura, e la liberazione da una vita triste, restrittiva e solitaria. Suo padre, un sinistro veterinario, è brutale e sprezzante; la sua nuova ragazza sfacciata e lasciva; i pochi amici bizzarri e sfuggenti. Alice cerca rifugio nei ricordi di una madre perduta e nelle fantasie di un indistinto desiderio d’amore, e nella fioritura di ciò che lei percepisce come un potere occulto da nascondere a tutti i costi. Una serie di inesplicabili eventi la porterà a un epilogo di terribile trionfo, durante il quale sarà chiamata a svelare suo malgrado il suo eccezionale potere segreto. “La ragazza che levita” combina magistralmente un realismo scioccante a un tocco visionario, in un piccolo gioiello erede della letteratura gotica.

    Barbara Comyns è stata un’artista e scrittrice inglese. Nata nel 1907 a Warwickshire, a seguito di un infelice matrimonio giovanile sposa Richard Strettell Comyns Carr e la coppia decide di stabilirsi a Londra, dove la Comyns intraprende i prima passi come scrittrice. Negli anni '50 si trasferisce con il marito in Spagna, dove soggiornerà per diciotto anni. È autrice di undici romanzi.

    «Barbara Comyns lascia i lettori de La Ragazza che Levita annichiliti, persi in una visione aerea e gotica, assai vicina a Edgar Allan Poe (La caduta della casa degli Usher) e Shirley Jackson (L’Incubo di Hill House)». Artslife - Salvatore Piombino «Una signora inglese crudele come Stephen King». Il Venerdì di Repubblica «Barbara Comyns è una precorritrice di Angela Carter». Ansa.it «Il mondo di Barbara Comyns è strano e meraviglioso. La si potrebbe addirittura definire un genio dimenticato». The Guardian «Straziante e ossessionante, come un incrocio inaspettato tra Flannery O’Connor e Stephen King». The New York Times Book Review «Lo strano e l’insolito della signora Comyns e quell’occhio innocente che osserva con semplicità infantile l’avvenimento più fantastico o inquietante; questi non sono mai stati, credo, più espressivamente dispiegati come ne “La ragazza che levita”». Graham Greene «Dopo l'ennesima sventura Alice si ritrova dotata di un superpotere: se il mondo non fa che deluderla, lei di notte levita, trasformandosi in un'eroina non troppo diversa dalla futura Carrie di Stephen King». Venerdì di Repubblica «Simbolico, allegorico, affascinante, travolgente, elegante, raffinato, profondissimo, ricco di livelli di lettura e chiavi d’interpretazione, congegnato in modo magistrale, è un mirabile affresco della natura dell’umanità e dei desideri». Convenzionali «Costantemente circondata da uomini che vogliono, se pur in modi diversi, acquisire controllo sulla sua vita, Alice riesce ad essere sé stessa solo in una bolla di bizzarro realismo magico british, in cui i contorni degli oggetti quotidiani si fanno immaginifici e il distacco dal mondo è fisicamente possibile tramite inspiegabili episodi di levitazione, che si fanno via via più importanti nella storia della ragazza». Rifugio dell'Ircocervo «La miniatura di una dark novel, poco più di 100 pagine in cui questa autrice, che io “sperimento” per la prima volta, racconta la solitudine, la sconfitta, la vita senza il minimo barlume d’amore [...] Non credo di dover aggiungere altro se non Leggete». Linkiesta «Sia ode a barbara comyns (e all’editore che la pubblica): donna, bella, indipendente, scrittrice di romanzi gotici che piacevano a Graham Greene e anticipano Stephen King». Pangea
    Riguardo "Chi è partito e chi è rimasto"

    «Le oscure immagini della Comyns, quasi da incubo, fanno di questo romanzo una lettura indimenticabile». Publishers Weekly

    «Come accade in Kleist e Kafka, la navigazione sul terreno sospeso tra il mistero e il linguaggio comune è più facile da esperire che descrivere». The Quarterly Conversation

    «La cupa pastorale della Comyns è un piccolo capolavoro rimasto finora nell’oscurità, capace di inaugurare sentieri tuttora inesplorati dagli altri scrittori». Brian Evenson

    «Un piccolo capolavoro dark e surreale scritto negli anni Cinquanta da un'autrice ancora da scoprire. Da leggere mentre aspetti il traghetto, con i piedi nell’acqua» Cosmopolitan Italia

    «Inedita in Italia, arriva la fiaba nera "Chi è partito e chi è rimasto" (Safarà Editore) dell'autrice e scrittrice inglese di inizio '900 Barbara Comyns, definita una precorritrice di Angela Carter». Ansa.it

    «Uno dei gioielli di Barbara Comyns, artista e scrittrice inglese scomparsa il 14 luglio di ventisei anni fa. Della Comyns, autrice forse sottovalutata e poco conosciuta in Italia, contiamo ben undici romanzi, e considerate che il suo esordio vide la luce quando lei aveva già quarant’anni». Il Foglio 

    «Un romanzo che viene definito un piccolo capolavoro. E lo è. Lo è davvero. Appena 135 pagine che mi hanno tenuta in pugno finché non sono arrivata alla fine. Una scrittura di raro fascino, una grandissima capacità di costruire scene che da bucoliche iniziano pian piano a tingersi di nero, un crescendo di avvenimenti funesti che mettono il lettore nella posizione di non sapere come andrà a finire e cosa aspettarsi. Una galleria di personaggi eccentrici che l’autrice crea con penna sapiente, facendoli muovere sulla scena e mostrandoli con vivida lucidità in ogni loro aspetto». Il mestiere di leggere

    «Warwickshire, estate di fine Ottocento [...] un luogo arroccato in sé stesso, emotivamente autarchico, riparato nei propri malanni come dentro a una bolla [...] Un romanzo d’altri tempi, scritto intorno alla metà del secolo scorso e che si riscopre attualissimo». Mangialibri