Lanark. Una vita in 4 libri
(Preordine)
Alasdair Gray
€ 33.00
Traduzione: Enrico Terrinoni
Pagine: 640
VOLUME IN USCITA A GIUGNO: PREORDINA LA TUA COPIA!
L’opera più iconica di Alasdair Gray, definita dalla New York Times Book Review “La Divina Commedia del cripto-calvinismo anglosassone” torna in libreria in una nuova veste e in un volume unico: benvenuti nella città sotterranea di Unthank e nel suggestivo universo del poliedrico artista scozzese.
Lanark – Una vita in quattro libri racconta i destini di due città che corteggiano il dissolvimento, Unthank e Glasgow, mentre fluttuano incerte sul limitare del passato e del futuro. Lungo le loro strade tortuose verranno dipanati gli intricati fili che uniscono le vite di Lanark e di Duncan Thaw i quali, nell’attraversare un vasto e labirintico universo simbolico, ci conducono nei sentieri battuti dell’uomo contemporaneo, tanto pericolosi quanto seducenti, tanto impensabili quanto reali.
Pubblicato per la prima volta in lingua inglese nel 1981, Lanark ha immediatamente collocato Gray nell’empireo dei più importanti autori britannici ed è stato comparato, tra gli altri, a Dante, Blake, Joyce, Orwell, Kafka, Huxley e Lewis Carroll.
Alasdair Gray (Glasgow, 28 dicembre 1934 – ivi, 29 dicembre 2019) è stato un eclettico scrittore, artista, poeta e drammaturgo scozzese. Personalità poliedrica del panorama europeo, nelle sue opere ha fuso elementi tratti dai più diversi generi letterari, dove il realismo si unisce al fantastico, la satira sociale al dramma e lo humour è sempre al servizio della verità della narrazione. Il romanzo d’esordio Lanark. Una vita in quattro libri (Safarà Editore, 2015, 2024) ha consegnato Gray alla celebrità internazionale. Scritto in un periodo di quasi trent’anni e oramai considerato un classico della letteratura, è stato definito dalla New York Times Book Review «la Divina Commedia del cripto-calvinismo anglosassone». Per Safarà Editore sono in corso di pubblicazione tutte le opere dello scrittore scozzese e, oltre a Lanark e 1982 Janine, sono già state date alle stampe la raccolta di racconti Con un piede nella fossa, La ballata del guerriero, e Povere creature!.
«Alasdair Gray è stato uno dei più grandi artisti del secondo Novecento»
Giancarlo De Cataldo, Robinson
«Uno dei pilastri della narrativa del XX secolo».
The Guardian
«Uno dei romanzi più innovativi e trasgressivi della letteratura scozzese contemporanea».
Il Sole 24 Ore
«Finalmente approda in Italia Lanark, una vita in quattro libri, per Safarà Editore, in un’edizione elegante e originale».
Il Manifesto
«Senza dubbio Lanark è uno dei romanzi più innovativi e trasgressivi della letteratura contemporanea ma anche tra i più leggibili: un’autentica scoperta per il lettore che divora e viene divorato dalle visioni di Gray, tanto apocalittiche quanto politiche».
Gian Paolo Serino, Il Giornale
«Possibile che di un libro così importante non si avesse notizia e non fosse mai stato tradotto? Ora che è giunto in libreria l’ultimo volume […] possiamo dirlo: sì, era possibile. Lanark […] è un capolavoro».
Vanni Santoni, La Lettura
«Gray è il primo grande romanziere scozzese dopo Sir Walter Scott».
Anthony Burgess
«Non c’è riassunto che possa fare giustizia a quello che Gray è riuscito a fare in Lanark».
BBC UK
«Alasdair Gray è una specie rara nella letteratura anglosassone, un autentico sperimentalista, che ha trasgredito a ogni normale tradizione della prosa, in un delirio conturbante».
David Lodge
«Lanark diverrà, per un istante o per tutta la vita, il libro di cui i lettori non potranno fare a meno».
The New York Times
«La vista mostrava distanze mutevoli avvolte nella foschia, e il sole che le attraversava. Schiere di nubi nevose dividevano schiere di montagne innevate, e cieli argentei sfioravano oceani tanto scintillanti da non poter discernere alcun discrimine tra loro. L’istituto sembrava andare alla deriva verso il sole, in mezzo ai precipizi di un canyon; lui scrutò avanti e poi in basso, nel tentativo di coglierne il fondo, ma quando la bruma sotto la finestra si assottigliò per aprirsi in varchi, vide uno spazio scuro, violaceo, con stelle e una falce di luna. In preda alle vertigini, tornò a guardare il sole per rassicurarsi: nonostante lo velasse la nebbia, quello brillava sicuro al centro della scena e, illuminandola, vi infondeva un senso di unità; ma ora Lanark si stava chiedendo se il sole non stesse magari lontano sopra di loro, e se non fosse soltanto un riflesso nel mare; o magari, se ne stava proprio lì dietro di lui, ecco perché lo vedeva rispecchiato in un ghiacciaio tra le montagne davanti. Nulla era adesso visibile al di là della luce del sole, di nubi color latte, e di una sola vetta a penetrarle. Fiumi simili a fili d’argento scorrevano tra le valli, separando le alture più basse, mentre linee bianche di cascate ricadevano tra le nuvole a partire dalle vette di alcune scogliere. Vide una sommità: non era un semplice cono, ma un gruppo di picchi con delle valli in mezzo. Una era piena di laghi e pascoli, un’altra irta di foreste; poi, lungo una terza giaceva un oceano, verde oro con un sole che tramontava nei suoi recessi. L’atto della vista divenne un volo. Alzò gli occhi all’orizzonte, ma oltre le linee orizzontali di ogni mare e terra posavano isole, montagne, nubi tempestose, città, e soli ascendenti e discendenti. Provò a sfuggire a quest’apparente mancanza di presa sulla realtà, e lo fece fissando un villaggio su una collinetta avvolta in un fascio di luce. Una nuvola li sorvolò, e soltanto grazie a quella luce brillante, riflessa sulle finestre e sui tetti, riuscì a vedere il villaggio; poi quei barlumi si spostarono, muovendosi lateralmente come fiocchi di neve in un blu argenteo in cui restarono a turbinare quasi fossero gabbiani su una nave a vapore; poi cambiando colore divennero macchie nere, e infine presero a volare in cerchi come aeroplani su una città bombardata, in quel loro intenso bagliore rossastro»