Promo “Nebbia e luce”
Paul Willems e Victor Heringer
€ 32.30
5% Off
LA CATTEDRALE DI NEBBIA
Traduzione: Giuseppe Girimonti Greco e Federico Musardo
Pagine: 112
Isbn versione cartacea: 9788832107371
L’AMORE DEGLI UOMINI SOLI
Traduzione: Vincenzo Barca
Pagine: 168
Isbn versione cartacea: 9788832107494
LA CATTEDRALE DI NEBBIA
LA PRIMA EDIZIONE ITALIANA DEI RACCONTI DI UNO DEI PIÙ GRANDI EREDI DELLA LETTERATURA FIAMMINGA, VINCITORE DEL PRIX QUINQUENNAL DE LITTÉRATURE.
Pubblicate per la prima volta in francese nel 1983, le pagine de La cattedrale di nebbia distillano narrazioni eteree ambientate in un’Europa ancestrale, dove foreste diafane custodiscono architetture impalpabili che si dissolvono al sole per riassumere forma al crepuscolo – in una narrazione evanescente che propaga un fascino rarefatto e inesauribile.
La raccolta include due saggi di tradizione proustiana, Leggere e Scrivere, che attraversano i mille perché della lettura e della scrittura offrendo un sentiero di esplorazione privilegiato per chiunque voglia inoltrarsi nella foresta di Houthulst e seguire le tracce sfuggenti che conducono alla leggendaria cattedrale di nebbia.
L’AMORE DEGLI UOMINI SOLI
Romanzo finalista del Prêmio Rio de Literatura, del Prêmio São Paulo de Literatura e del Prêmio Oceanos.
Nel calore stordente di un’estate di Rio de Janeiro degli anni Settanta, tra le mura di una villa borghese in un quartiere povero della città, Camilo vive protetto dai racconti ancestrali della domestica Maria Aína e dalle cure distratte di una famiglia in procinto di cambiare per sempre la propria storia. Quando il padre, medico negli anni della dittatura, porta a casa Cosme, un ragazzo mulatto dalle origini sconosciute, l’odio iniziale di Camilo presto si tramuta nel primo, accecante amore. La sua forza sconvolgente, interrotta da un evento di insensata brutalità, non mancherà di echeggiare nella sua vita di adulto per sfociare in una storia violenta, lirica e struggente quanto quella lontana estate di impossibile tenerezza.
Paul Willems (Edegem, 4 aprile 1912 – Zoersel, 29 novembre 1997) è stato un romanziere e drammaturgo belga, tra gli ultimi grandi scrittori fiamminghi francofoni. Eletto all’Académie royale de langue et de littérature françaises de Belgique nel 1975, è considerato una delle voci più raffinate ed elusive della sua generazione.
Victor Heringer è nato a Rio de Janeiro nel 1988 ed è scomparso nel 2018, pochi mesi prima di compiere trent’anni. Per il suo romanzo d’esordio, Gloria (7Letras, 2012), ha ricevuto il premio Jabuti, il più alto riconoscimento della letteratura brasiliana, e nel 2017 è stato incluso da Forbes nella lista “Under 30”. Dopo la sua tragica scomparsa Companhia das Letras, la più importante casa editrice del Brasile, ne ha ridato alle stampe l’intera produzione narrativa e poetica fra cui il suo secondo romanzo, O amor dos homens avulsos.
LA CATTEDRALE DI NEBBIA
«La cattedrale di nebbia è una raccolta di racconti dal tono singolare e ammaliante, in bilico tra Maeterlinck e Tolkien, quasi tutti narrati da una voce sempre in bilico tra l’ironia e la disillusione, che “esorcizza lo spettacolo della violenza dispiegando le risorse più radiose del linguaggio”».
Éditions Fata Morgana
«Permanenza nel movimento, eternità nella transitorietà, presenza nell’assenza, essenza nel nulla: prendendo a modello un paesaggio che mantiene gli opposti in squisita sospensione, Willems ha distillato un’estetica potente, riuscendo a creare immagini la cui forza risiede nella continuità, piuttosto che nell’impossibilità, della loro comunione».
Edward Gauvin
«I racconti inclusi ne La cattedrale di nebbia sono magnifici e hanno un profondo potere evocativo; ciascuna storia prende svolte insolite con una naturale disinvoltura che separa Willems dagli scrittori che abbracciano il singolare con molta più caparbietà».
The Complete Review
«In questa raccolta di storie surreali squisitamente composte, Paul Willems ci offre una moltitudine di paesaggi onirici delicati come i sottilissimi fili di una ragnatela e allo stesso tempo chiari e manifesti come una montagna».
Speculative Fiction
L’AMORE DEGLI UOMINI SOLI
«Heringer ha avuto poco tempo da vivere, ma ha segnato un’intera generazione di scrittori e lettori».
O Globo
«L’opera che Victor Heringer lascia dietro di sé è sufficiente a collocarlo tra i grandi nomi della letteratura brasiliana contemporanea».
Scothilia
«Quando si legge qualcosa di nuovo in modo tanto genuino è difficile descriverlo, perciò spesso ci si accontenta di paragoni – e tuttavia, L’amore degli uomini soli è davvero un romanzo unico. È geniale come Cortázar o Nabokov, ellittico come Grace Paley, divertente come Donald Barthelme. Non appena lo si finisce di leggere, il desiderio è quello di incontrare subito il giovane che l’ha scritto, stringergli vigorosamente la mano e congratularsi con lui per l’inizio di una brillante carriera. Ma Victor Heringer non c’è più. Ha lasciato questo splendido libro dietro di sé».
Zadie Smith
«La sua accurata comprensione della lingua, che dimostra un’idea completa di ritmo e sonorità che sembra quasi intuitiva, rivela una voce che manca anche agli autori più esperti».
Folha de São Paulo
LA CATTEDRALE DI NEBBIA
«Qui e là, verso l’alto, da ogni parte, i rami degli alberi che cingevano la radura attraversavano le mura e la volta di nebbia. Sembravano tenere l’intera chiesa sospesa tra cielo e terra. Questa impressione era rafforzata dalla presenza dell’edera che, non potendo aderire alle pareti, ricopriva il suolo di uno spesso tappeto il cui colore verde era esaltato da una luce diffusa di un grigio finissimo. Nonostante la protezione degli alberi, nei giorni di grande tempesta la chiesa si disperdeva. Si riformava soltanto al crepuscolo, con il calare del vento. Era allora che si pregava meglio, come se un arcangelo avesse spazzato via la tempesta con le sue ali immense, volando quel giorno sopra la foresta e poi, scesa la sera, si fosse posato sulla quercia millenaria vicino alla cattedrale. Mio padre diceva che in quella chiesa la preghiera era particolarmente ardente perché non veniva formulata a parole».
L’AMORE DEGLI UOMINI SOLI
La temperatura di questo romanzo è sempre superiore ai 31 °C. L’umidità relativa dell’aria non scende mai sotto il 59%.
Il vento non oltrepassa mai i 6 km/h, in nessuna direzione.
Il mare è molto lontano.
In principio, il nostro pianeta era caldo, giallognolo e odorava di birra marcia. Il terreno era sporco di un fango bollente e appiccicoso. Le periferie di Rio de Janeiro furono la prima cosa ad apparire nel mondo, ancora prima dei vulcani e dei capodogli, prima che il Portogallo ci invadesse, prima che Getúlio Vargas facesse costruire le case popolari. Il quartiere di Queím, dove sono nato e cresciuto, è uno di questi suburbi. Annidato tra Engenho Novo e Andaraí, si è plasmato con quell’argilla primordiale che si è aggregata in diverse forme: cani randagi, mosche e collinette, una stazione ferroviaria, mandorli e baracche e palazzetti, baretti e arsenali di guerra, mercerie e chioschi della lotteria e un terreno enorme riservato al cimitero. Ma tutto era ancora vuoto: mancava la gente.
Non ci volle molto. Le strade misero insieme tanta di quella polvere che l’uomo non ebbe altra scelta se non quella di cominciare a esistere, per spazzarla via. E poi, verso sera, sedersi nel portico di casa e lamentarsi della povertà, parlare male degli altri e guardare i marciapiedi scoloriti dal sole, gli autobus di chi torna dal lavoro che sporcano di nuovo tutto quanto.